La conoscenza di Cristo si riferisce a due possibili temi cristologici, a volte correlati: il primo tratta di come i cristiani vengano a conoscere Cristo, il secondo si focalizza sulla conoscenza che Cristo ha avuto del mondo.[1] Dibattiti relativi alla conoscenza di Cristo hanno avuto un posto centrale nella cristologia per secoli.[1] Nel XX secolo l'interazione tra i due concetti è stata riassunta nel titolo di un libro di Hans Urs von Balthasar (1980): Kennt uns Jesus - Kennen wir ihn? (Gesù ci conosce? Noi conosciamo Gesù?)[2]
Gli insegnamenti cristiani su cosa significhi "conoscere Cristo" in effetti hanno dato origine al campo della cristologia, iniziando dalla discussione di Paolo di Tarso in Filippesi 2:5-6[3] sulla relazione tra Cristo e Dio.[4][5]
Differenti tradizioni cristiane hanno raccomandato vari modi di ottenere una migliore conoscenza di Cristo. Mentre alcune tradizioni si concentrano sulla condivisione delle sofferenze di Gesù in terra, altre enfatizzano l'importanza delle Scritture; mentre altre ancora propongono che leggere le scritture deve essere accompagnato da specifici esercizi spirituali e contemplazioni.[1]
Gli approcci per discutere la "conoscenza di Cristo" generalmente hanno usato due metodologie distinte: una che si basa esclusivamente sull'analisi del testo del Nuovo Testamento, l'altra basata su un ragionamento teologico che deduce ulteriori principi al di là del testo. Questi due approcci, così come i metodi di interpretazione di passi evangelici specifici, hanno dato luogo a divergenti vedute tra i cristiani che affrontano tale argomento.[1]