Il cosmismo (in russo космизм? kosmizm) è una corrente filosofica sviluppatasi in Russia a partire dall'Opera comune di Nikolaj Fëdorov (1829-1903).
Per Svetlana Semёnova (1941—2014), che è stata la più importante studiosa del cosmismo, la caratteristica principale di questa corrente filosofica è l’idea di “evoluzione attiva” o “evoluzione autodiretta” della razza umana[1]. Per George M. Young, uno dei più autorevoli studiosi occidentali sul tema, il contributo più importante offerto dai cosmisti russi è quello di una visione ottimista sui destini e le potenzialità sconfinate dell’umanità, una mirabile fede nell’evoluzione e nello sviluppo inevitabili della conoscenza umana[2]. Per Michael Hagemeister, prestigioso studioso occidentale della storia intellettuale russa, gli aderenti del cosmismo credono che gli uomini siano destinati a diventare un fattore decisivo nell’evoluzione cosmica, conquistando, trasformando e perfezionando l’universo, sconfiggendo la malattia e la morte, e infine generando una razza umana immortale[3].
Storicamente è con il lavoro culturale di Aleksandr Gorskij (1886-1943) e Nikolaj Setnitskij (1888-1937) che ebbe inizio la transizione dal fёdorovismo puro al cosmismo, un movimento che avrebbe ampliato l'”opera comune” di Fёdorov e che al tempo stesso se ne sarebbe allontanato in molteplici direzioni. Gorskij e Setnitskij analizzarono nelle loro pubblicazioni l'influenza di Fёdorov su Dostoevskij, Tolstoj, Solov’ёv, e collegarono l’ “opera comune” ai principali sviluppi intellettuali e culturali del XX secolo, in Russia e nel mondo[4].
Il termine cosmismo applicato a tale ambito non compare nella letteratura italiana prima della metà degli anni novanta del XX secolo, benché il termine "cosmismo" fosse già utilizzato in italiano almeno dalla prima metà del XIX secolo, prevalentemente col significato di "umanesimo cosmico".[5][6][7][8] Un riferimento diretto a questa corrente filosofica è anche quello dell'antropocosmismo, principio fondamentale del sistema olistico filosofico del filosofo-scienziato russo Valerij Sagatovskij, in aggiunta al quale il filosofo Raimon Panikkar ha coniato il termine «cosmoteandrismo» a indicare che la dimensione del cosmo non può essere compresa senza un rimando a quella dell'uomo e insieme di Dio.[9]