Crisi del maggio 1947

La crisi del maggio 1947, nota anche come crisi dell'esclusione, si riferisce ai mutamenti politici avvenuti in Italia e Francia nel maggio 1947 che portarono all'espulsione dei comunisti dai governi di questi paesi. La storiografia ha generalmente ritenuto che questa crisi abbia segnato l'inizio della guerra fredda in Europa occidentale.[1][2]

Oltre all'Italia e alla Francia, i ministri dei partiti comunisti che facevano parte dei governi di unità nazionale europei furono espulsi nel corso del 1947 anche in Lussemburgo e Belgio,[3] e in tutti i casi a causa della pressione esercitata dagli Stati Uniti d'America. Queste manovre fecero sì che l'Unione Sovietica, al contrario, irrigidisse il focus della sua politica estera e tra le altre misure creò il Cominform nel settembre dello stesso anno.

  1. ^ (EN) Ruud van Dijk, William Glenn Gray e Svetlana Savranskaya, Encyclopedia of the Cold War, Routledge, 13 maggio 2013, pp. 177, ISBN 978-1135923112.
  2. ^ (EN) Maxwell Adereth, The French Communist Party: A Critical History (1920-1984), from Comintern to "the Colours of France", Manchester University Press, 1984, ISBN 978-0-7190-1083-5. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  3. ^ (EN) The Communists, in Universidad de Luxemburgo, www.cvce.eu. URL consultato il 28 maggio 2020.

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