Crociata bosniaca parte delle crociate | |
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Territorio dell'Ungheria e dei suoi stati vassalli di Croazia, Galizia e (formalmente) Bosnia fra XII e XIII secolo | |
Data | 1235-1241 |
Luogo | Bosnia, plausibilmente anche Slavonia e Zaclumia |
Casus belli | estirpazione del bogomilismo e di altre eresie dal territorio della Bosnia |
Esito | Status quo ante bellum |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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La crociata bosniaca è stato un conflitto combattuto nei Balcani Occidentali tra il 1235 al 1241. Sebbene formalmente invocata da papa Gregorio IX con l'obiettivo di combattere non meglio specificati eretici, fu di fatto una guerra di conquista del Regno d'Ungheria ai danni del Banato di Bosnia.[1] Sotto il comando del principe ungherese Colomanno di Galizia, i crociati riuscirono a occupare solo parti marginali del paese.
La crociata terminò bruscamente quando l'Ungheria stessa fu invasa dai mongoli, costringendo gli ungheresi a ritirarsi per andare a difendere il proprio paese e ad abbandonare i territori conquistati. Altri papi tentarono in seguito di indire nuove crociate contro la Bosnia, ma nessuno di questi appelli ricevette riposta.
Questo fallito tentativo di conquista instillò nella popolazione bosniaca un sentimento di odio e diffidenza verso gli ungheresi che sarebbe durato per secoli.