La cultura di Fritzens-Sanzeno (VI secolo a.C. - I secolo a.C.) è una facies archeologica attestata nella seconda età del ferro, dal 500 a.C. al 15 a.C., nell'area alpina del Trentino e dell'Alto-Adige in Italia, del Tirolo e del Vorarlberg in Austria, della Bassa Engadina in Svizzera, e viene identificata come la cultura materiale del popolo alpino dei Reti.[1][2][3] Il nome deriva dalle due località di Fritzens in Tirolo (Austria) e Sanzeno in Trentino, dove vennero effettuati importanti scavi archeologici all'inizio del sec. XX.
La cultura di Fritzens-Sanzeno segue la precedente cultura di Luco-Meluno (XIII secolo a.C. - VII secolo a.C.) in Alto Adige e nel Trentino, con la quale mostra dei fenomeni di continuità,[4] e la cultura dei campi di urne nella fase hallstattiana nel Tirolo austriaco.[5] Detta facies culturale cessò a seguito della conquista della Rezia e dell'arco alpino messa in atto da Augusto alla fine del primo secolo avanti Cristo, che segna pertanto la fine dell'età del ferro in quest'area geografica.[6]
- ^ (IT) Fabrizio Pesando, Le regioni dell’Italia settentrionale, in Fabrizio Pesando (a cura di), L'Italia antica: culture e forme del popolamento nel I millennio a.C., Roma, Carocci editore, 2005, p. 24, ISBN 8843030388.
«Le più recenti ricerche archeologiche tendono invece a individuare nei Reti una popolazione formatasi in ambito alpino (cultura di Fritzens-Sanzeno); lo stretto contatto con i centri etrusco-padani e veneti e l’esistenza di una fitta rete di interscambi commerciali estesa fino alla zona di irradiazione dell’antica cultura celtica di Golasecca spiegherebbero la vitalità di questa area pedemontana e alpina, in grado di promuovere la nascita di insediamenti strutturati proprio là dove avranno origine le città storiche di Feltre, Trento e, come attesterebbe il sostrato retico presente nell’iscrizione romana relativa al pagus Arusnatium, Verona (Plinio, 3, 130; CIL, V, 3915, 3926, 3928).»
- ^ (IT) Fernando Iseppi, Storia dei Grigioni, I, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2000, p. 49.
- ^ (EN) Katharina Rebay-Salisbury, The Iron Age setting, in The Human Body in Early Iron Age Central Europe, Londra, Routledge, 2016, p. 43, ISBN 978-1-472-45354-9.
«A variety of Alpine communities between Lake Maggiore and Lake Como, the lower Inn Valley and Lake Constance are referred to as Raeti in ancient sources (Metzger and Gleirscher 1992), and in the archaeological literature as the Laugen-Melaun (Luco, Meluno) and Fritzens-Sanzeno cultures, for the early and late Iron Age, respectively. Epigraphic sources indicate that their language was most closely linked to Etruscan.»
- ^ (IT) Franco Marzatico, I Reti e i popoli delle Alpi orientali (PDF), in Michele Lanzinger (a cura di), Preistoria Alpina, 49bis, Trento, Museo delle Scienze, Trento, 2019, pp. 73-82, ISSN 2035-7699 (WC · ACNP) (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2020).
«Se le evidenze archeologiche smentiscono decisamente tale rapporto di discendenza, in base agli studi più recenti la lingua retica mostra corrispondenze con quella etrusca e in questo senso si può ipotizzare che la percezione in antico di tale relazione abbia dato luogo alla ricostruzione erudita della discendenza dei Reti dagli Etruschi. (...) Se resta il fatto che la documentazione archeologica smentisce in tutta evidenza un rapporto filogenetico fra Etruschi e Reti, visti anche fenomeni di continuità come nell’ambito della produzione vascolare di boccali di tradizione Luco/Laugen (fig. 8), non è escluso che la percezione di prossimità esistenti fra la lingua e la scrittura delle due entità etniche possano avere indotto eruditi del tempo a costruite “a tavolino” un rapporto di parentela.»
- ^ (IT) Mirta Faleschini, La necropoli di Rasùn di Sotto/Niederrasen: alcuni aspetti economici e sociali di una comunità protostorica alpina, in Atti della Accademia roveretana degli Agiati ser. 8, vol. 6, A 2006 serie VIII, Rovereto, 2006, pp. 221-247.
«Così, le popolazioni che vi abitavano che, per la prima età del Ferro, sono identificabili con il gruppo culturale di Luco-Meluno (P), erano probabilmente divise in gruppi umani ridotti e, come sembra, avevano un tipo di organizzazione sociale poco strutturata, se messa a confronto con i grandi ambiti politico-culturali presenti ai suoi confini, che avevano forme di governo già più complesse e organizzate: la facies hallstattiana orientale, a nord, e la civiltà venetica o atestina a sud. Queste due grandi sfere culturali, durante i primi secoli dell'età del Ferro, giocarono certamente un ruolo importante nell'influenzare le scelte di gusto della società alpina protoretica: mentre dall'area hallstattiana provenivano forti influssi culturali e materiali legati soprattutto alle tipologie degli oggetti in ferro e bronzo, i territori di civiltà più avanzata della pianura padana, abitati dai Veneti e già avviati verso fenomeni di tipo protourbano, condizionavano le zone alpine con vari apporti, soprattutto con oggetti ed ornamenti di vario genere.»
- ^ Franco Marzatico, Il gruppo di Fritzens-Sanzeno, in Die Räter/I Reti, Bolzano, Athesia, 1992, 213-246.