DJ Style | |
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Origini stilistiche | Early reggae Dub Rocksteady Ska |
Origini culturali | Il genere nacque in Giamaica verso la fine degli anni sessanta come variante del reggae (rocksteady/early reggae/dub) in chiave parlata. |
Strumenti tipici | Mixer |
Popolarità | Ottenne la massima popolarità durante la prima metà degli anni settanta, per poi declinare risultando però un'importante influenza per il nascente rap e stili di reggae successivi come il dub poetry, il dancehall reggae, il rub-a-dub, il raggamuffin. |
Generi derivati | |
Rap - Dub poetry - Dancehall - Early dancehall - Rub-a-dub - Raggamuffin - Early ragga - Raggamuffin rap - Hardcore ragga | |
Generi correlati | |
Reggae - Roots reggae - Dub - Rockers - Rocksteady - Ska |
Il DJ Style[1][2] (chiamato anche semplicemente DJ[2][3]) è un genere di musica reggae cantato dai disc jockey, caratterizzato da uno stile di canto parlato, sviluppato attorno alla seconda metà degli anni sessanta. La peculiarità di questo genere è la pratica del toasting, uno stile vocale mezzo parlato e mezzo cantato che veniva in origine improvvisato dai dj sopra le basi di un brano reggae già esistente (su basi di vari stili come rocksteady, early reggae, roots reggae o dub). Si tratta più precisamente dello stretto precursore del dancehall reggae, in particolare riferimento agli stili cantati in toasting dai dj.
Questo genere è considerato il progenitore del rap, e di altri sottogeneri del reggae nati in seguito come il dub poetry, e una buona parte del dancehall reggae, in particolar modo quello cantato in toasting dai dj. Tra gli esponenti più importanti di questo filone musicale figurano artisti come U-Roy, Dennis Alcapone, I-Roy e Big Youth, che dominarono il panorama giamaicano nella prima metà degli anni 70[4] in parallelo al dominio del roots reggae.
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