Agricola | |
---|---|
Titolo originale | De vita et moribus Iulii Agricolæ |
Statua ottocentesca di Agricola a Bath | |
Autore | Publio Cornelio Tacito |
1ª ed. originale | 98 circa |
Editio princeps | Milano, Francesco Dal Pozzo, 1475 o 1477 |
Genere | monografia |
Sottogenere | saggio di geografia storica |
Lingua originale | latino |
De vita et moribus Iulii Agricolae (Vita e costumi di Giulio Agricola, spesso indicata semplicemente come Agricola) è un'opera scritta attorno al 98 d.C. (in seguito alla morte dell'imperatore Domiziano) dallo storico romano Tacito, in cui viene descritta la vita del suocero: Gneo Giulio Agricola, che fu governatore della Britannia. Tacito fornisce anche notizie geografiche ed etnografiche sulla Britannia e poi mette a confronto, come in seguito farà anche nella De origine et situ Germanorum, la libertà e il coraggio dei Britanni con la corruzione e la tirannia che a suo parere ammorbano l'Impero. In quest'opera, Tacito attacca anche la rapacità e l'avarizia dei Romani con l'espediente del discorso che attribuisce al capo caledone Calgaco prima della battaglia del monte Graupio, combattuta nell'83 o nell'84 tra i Romani e i Caledoni in Scozia.
Il manoscritto più antico riguardante l'Agricola, ancor oggi conservato è contenuto nel Codex Æsinas, "Codice Esinate". Manoscritto del IX secolo prodotto dall'Abbazia di Hersfeld, proveniente dalla biblioteca dei conti Baldeschi-Balleani di Jesi e oggi conservato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma[1].