Deimos (Marte II) | |
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Satellite di | Marte |
Scoperta | 12 agosto 1877 |
Scopritore | Asaph Hall[1] |
Parametri orbitali | |
(all'epoca J1950[2]) | |
Semiasse maggiore | 23458 km |
Periareo | 23 452,3 km[3] |
Apoareo | 23 463,6 km[3] |
Circonf. orbitale | 147 390 km[3] |
Periodo orbitale | 1,262 giorni (30,30 ore)[3] |
Velocità orbitale | |
Inclinazione sull'eclittica | 27,8°[4] |
Inclinazione rispetto all'equat. di Marte | 2,67° |
Inclinazione rispetto al piano di Laplace | 1,7878 |
Eccentricità | 0,00024 |
Dati fisici | |
Dimensioni | 15,0 × 12,2 × 10,4 km[5] |
Diametro medio | 12,4 km[5] |
Volume | 998 km³[5] |
Massa | |
Densità media | 1,471×103 kg/m³[5] |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,00256 m/s²[3] |
Velocità di fuga | 5,64 m/s (~20 km/h)[3] |
Periodo di rotazione | 30,30 ore (rotaz. sincrona) |
Inclinazione assiale | nulla |
Temperatura superficiale | |
Pressione atm. | nulla |
Albedo | 0,068 ± 0,007[7] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Magnitudine app. da Marte |
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Magnitudine app. | 12,89 |
Diametro apparente da Marte | |
Deimos (Δεῖμος, in lingua greca, indicato anche come Marte II[9]) è il più piccolo ed esterno dei due satelliti naturali di Marte (l'altro è Fobos). In rotazione sincrona col pianeta, percorre un'orbita quasi circolare, assai prossima al piano equatoriale marziano, in 30,30 ore, periodo di poco superiore a quello di rotazione del pianeta rosso.[10] Di forma irregolare, possiede un diametro medio di 12,4 km e una massa stimata in 1,4762×1015 kg, con una densità media di 1,471×103 kg/m³.[5] La sua composizione, ritenuta simile a quella degli asteroidi di tipo D[11] e dei nuclei cometari estinti,[12] pone serie difficoltà agli studiosi che cercano di spiegare la sua origine.
Non risolvibile dalla Terra, se non come un punto luminoso,[13] è stato oggetto di osservazioni ravvicinate nel corso dell'esplorazione spaziale del pianeta rosso. La sua superficie, fotografata quasi nella sua interezza, è ricoperta da uno spesso strato di regolite dal colore rossastro e presenta delle striature più chiare che si concentrano sui crinali dei piccoli altopiani e dei rilievi. Nonostante sia altamente craterizzata, appare in realtà molto liscia, avendo probabilmente subito un processo di degradazione sismica.[7]
Scoperto il 12 agosto 1877 dall'astronomo statunitense Asaph Hall,[1] il satellite è stato così nominato su suggerimento di Henry Madan dal personaggio della mitologia greca Deimos, uno dei figli di Ares e Afrodite.[14]
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