Deo ignoto

La frase deo ignoto significa "al dio sconosciuto" ed è presente in un versetto della Bibbia, Atti degli Apostoli 17, 23[1]:

(LA)

«praeteriens enim et videns simulacra vestra inveni et aram in qua scriptum erat ignoto deo quod ergo ignorantes colitis hoc ego adnuntio vobis.»

(IT)

«Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.»

L'iscrizione è riportata da Paolo di Tarso che l'aveva letta, a sua volta, su un tempio di Atene durante il suo ministero apostolico. Ne prese lo spunto per far conoscere il Dio dei cristiani.

È nota anche a Roma, sul colle Palatino, una piccola ara romana dedicata a un "Dio sconosciuto", riscoperta nel 1748.[2]

Un pagano avrebbe detto che, pur sforzandosi di essere rispettoso di tutte le divinità, poteva accadere che gli sfuggisse di onorarne una. A quella, pur sconosciuta, elevava con quelle parole il suo rispetto.

In teologia, il dio ignoto (in greco θεὸς ἄγνωστος) va distinto sia dal deus absconditus che dal deus otiosus.

La frase è talora utilizzata per indicare libri, opere o monumenti di cui non si conosce il dedicatario.

  1. ^ Atti 17, 23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Van Vert, Dizionario delle meraviglie, Ultra, Milano 1953, pag. 294.

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