Italiano meridionale | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Abruzzo Basilicata Calabria Campania Lazio Marche Molise Puglia |
Locutori | |
Totale | 12.000.000 ca |
Classifica | non fra le prime 100 |
Altre informazioni | |
Scrittura | alfabeto latino |
Tipo | regionale |
Tassonomia | |
Filogenesi | Indoeuropee Italiche Romanze Italo-occidentali Italo-dalmate Italo-romanze Italiano meridionale |
Diffusione dei dialetti italiani meridionali | |
I dialetti italiani meridionali (o meridionali intermedi, o ancora alto-meridionali,[1] nell'Ottocento noti anche con il nome di dialetti ausoni)[2] costituiscono, nella classificazione dei dialetti d'Italia elaborata da Giovan Battista Pellegrini, una sezione del più ampio raggruppamento dei dialetti centro-meridionali in senso lato[3] (nella fattispecie per "dialetti" si intendono gli "idiomi contrapposti a quello nazionale e/o ufficiale", e non invece le "varietà di una lingua").
Secondo una classificazione ormai consolidata sin dagli ultimi decenni del XIX secolo[4], il territorio dei dialetti alto-meridionali si estende dunque dall'Adriatico al Tirreno e allo Jonio, e più precisamente dal corso del fiume Aso, a nord (nelle Marche meridionali, al confine fra le province di Ascoli Piceno e Fermo)[5], fino a quello del fiume Coscile, a sud (nella Calabria settentrionale, provincia di Cosenza)[6], e da una linea che unisce, approssimativamente, il Circeo ad Accumoli a nord-ovest, fino alla strada Taranto-Ostuni a sud-est. Si tratta dunque di un vero e proprio continuum dialettale, se si eccettuano le piccole ma numerose isole linguistiche (o etno-linguistiche) alloglotte.
Considerato nel suo insieme tale territorio arriva ad includere otto regioni italiane, tre delle quali (Campania, Molise, Basilicata) per intero. Ad eccezione delle Marche meridionali e delle ex-enclavi pontificie di Pontecorvo e Benevento, si tratta di terre già appartenute al Regno di Napoli, la cui capitale costituì la culla della lingua napoletana (evolutasi fin dal medioevo a partire da un ristretto gruppo di antichi dialetti italo-meridionali di area campana, benché noti con il nome di volgare pugliese[7]). Per contro, nel territorio dell'ex-Regno erano diffusi anche diversi dialetti classificati come italiani mediani[8] (l'aquilano, l'amatriciano, il carseolano e il cicolano[9]), oltre naturalmente ai dialetti meridionali estremi del Salento e della Calabria meridionale. Ad ogni modo i dialetti mediani, quelli meridionali intermedi e quelli meridionali estremi sono affini tra loro, tanto da costituire il cosiddetto raggruppamento centro-meridionale nell'ambito delle varietà italo-romanze[10].