Difesa est-indiana | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Mosse | 1.d4 Cf6
2.c4 g6 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Codice ECO | E60 - E99 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Evoluzione di | Difesa indiana | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sinonimi | Difesa indiana di re | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La difesa est-indiana, detta anche difesa indiana di re, è una delle più comuni aperture degli scacchi adottabili dal Nero in risposta alla mossa del bianco 1.d4
, caratterizzata dalle mosse iniziali:
1.d4 Cf6
2.c4 g6
3.Cc3 Ag7
Lo scopo principale della difesa è cercare di chiudere il centro per contrattaccare sul lato di re, mentre il bianco solitamente attaccherà sul lato di donna. L'esperienza dice che questa difesa dà maggiori possibilità al bianco, ma questo accade anche in altre aperture, dato che il fatto di muovere per primo lascia sempre al bianco, a gioco corretto, un certo vantaggio.
Come nelle altre difese indiane, come la difesa Grünfeld, la difesa ovest-indiana e la difesa nimzo-indiana, il Nero permette in un primo momento al Bianco di occupare il centro, per poi cercare di scardinarlo tramite le spinte di rottura...e5 oppure...c5, supportate dall'azione dell'alfiere in fianchetto.
Tra i primi ad adottare questo impianto vi furono Frederick Yates e Richard Réti. Le diedero notevoli contributi diversi giocatori della scuola sovietica, tra cui David Bronstein, Isaak Boleslavs'kyj e Juchym Heller [1] . Nel suo celebre libro Neuhausen-Zurigo 1953, Bronštejn ha scritto:
Questa apertura, dagli svolgimenti spesso molto complessi sia dal punto di vista strategico che tattico, è stata una delle armi principali nelle mani di molti campioni, tra cui Michail Tal', Bobby Fischer e Garri Kasparov.