Il Diluvio (in polacco Potop szwedzki; in lituano Švedų tvanas) è il nome con cui è conosciuta nell'ambito della storia della Polonia l'invasione della Confederazione polacco-lituana da parte del Regno russo e dell'Impero svedese tra il 1655 e il 1660 (e si parla in tal caso di diluvio svedese) o, più in generale, la serie di conflitti condotti nel XVII secolo antecedenti alla grande guerra del Nord.[4]
Il termine adoperato storicamente per indicare tale arco temporale è stato reso popolare da Henryk Sienkiewicz nel suo romanzo intitolato Il diluvio (1886).
Durante gli scontri, la Confederazione perse circa un terzo della sua popolazione ed il suo status di grande potenza declinò in favore della Svezia e della Russia.[5] Secondo alcuni autori polacchi, i danni derivati dal diluvio risultarono almeno pari se non maggiori di quella affrontati nel corso della seconda guerra mondiale.[6][7][8] La capitale Varsavia uscì dalle lotte completamente distrutta dagli svedesi e, su una popolazione prebellica di 20.000 abitanti, se ne contavano circa 2.000 dopo la guerra.[9] Gli invasori svedesi e russi rasero del tutto al suolo 188 tra agglomerati urbani maggiori e piccoli centri abitati, 81 castelli e 136 chiese.[8][10]