Dinastia dei Severi | |
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dal 193 al 235 | |
Settimio Severo, con sua moglie Giulia Domna e i suoi figli Caracalla e Geta ancor bambini, su un Tondo a lui contemporaneo, Berlino, Antikensammlung Berlin (collezione di antichità classiche). Il viso di Geta è stato eraso dopo il suo assassinio. | |
Predecessore | Pertinace e guerra civile |
Successore | Anarchia militare |
La dinastia dei Severi che regnò sull'Impero romano, tra la fine del II e i primi decenni del III secolo, dal 193 al 235, con una breve interruzione durante il regno di Macrino tra il 217 e il 218, ebbe in Settimio Severo il suo capostipite ed in Alessandro Severo il suo ultimo discendente. La nuova dinastia, nata sulle ceneri di un lungo periodo di guerre civili, oltre a Settimio Severo e ai suoi figli, comprendeva anche i parenti della moglie di Settimio Severo, Giulia Domna. Questi ultimi presero anch'essi il nome di Severo, dal loro capostipite, al momento dell'ascesa al trono.
Nei nomina degli imperatori era, inoltre, presente un chiaro riferimento alla dinastia degli Antonini. Il motivo era quello di creare una forma di continuità ideale con la precedente dinastia, quasi non ci fosse stata alcuna interruzione, neppure con il predecessore Pertinace (mentre Didio Giuliano venne dichiarato usurpatore). Nella titolatura imperiale di Settimio Severo, infatti, compariva questa dicitura:
IMPERATORI CAESARI DIVI MARCI ANTONINI PII GERMANICI SARMATICI FILIO DIVI COMMODI FRATRI DIVI ANTONINI PII NEPOTI DIVI HADRIANI PRONEPOTI DIVI TRAIANI PARTHICI ABNEPOTI DIVI NERVAE ADNEPOTI LUCIO SEPTIMIO SEVERO PIO PERTINACI AUGUSTO ("l'imperatore Cesare, figlio del divo Marco Antonino Pio Germanico Sarmatico, fratello del divo Commodo, nipote del divo Antonino Pio, discendente del divo Traiano Partico, discendente del divo Nerva, Lucio Settimio Severo Pio Pertinace Augusto").
Severo dichiarava così non solo di essere figlio adottivo di Marco Aurelio, e pertanto fratello di Commodo,[1] ma anche erede tutta la sua discendenza fino a Nerva stesso (Adriano, Traiano, Antonino Pio), oltre a vantare legame diretto con il suo predecessore Pertinace.[2] La dinastia severiana era di origine berbera da parte di Settimio Severo e siriaca da parte di sua moglie e sua cognata, e affermava di discendere, tramite la famiglia sacerdotale di Emesa a cui appartenevano le donne della famiglia e i loro figli e nipoti, direttamente dalla regina d'Egitto Cleopatra e da Marco Antonio, tramite la figlia Cleopatra Selene di Numidia e Mauretania, madre a sua volta di Tolomeo di Mauretania (cugino dei giulio-claudii a partire da Caligola e Agrippina minore).[3]
La dinastia dei Severi conquistò diversi territori durante il suo regno. Qui di seguito sono elencati alcuni dei territori che furono acquisiti o riconquistati dai Severi durante il loro governo:
1. Parte dell'Impero partico, che si estendeva dall'Iran all'Iraq.
2. La provincia romana della Mesopotamia, situata tra l'Eufrate e il Tigri.
3. L'Egitto, che era stato annesso all'Impero romano dal 30 a.C., ma che aveva subito l'influenza dei Parti durante il III secolo.
4. L'Africa settentrionale, che comprendeva l'attuale Tunisia, Algeria e Marocco.
5. L'Arabia Petraea, che comprendeva gran parte dell'attuale Giordania e Arabia Saudita.
La dinastia dei Severi è stata importante anche per il suo ruolo nella stabilizzazione e consolidamento dell'Impero romano, poiché hanno posto fine a un periodo di crisi e instabilità.
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