Disordini di New York | |
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Una descrizione dei disordini pubblicata in un giornale dell'epoca. | |
Data | 13 - 16 luglio 1863 |
Luogo | Manhattan |
Stato | Stati Uniti |
Coordinate | 40°43′N 74°00′W |
Obiettivo | quartiere cittadino abitato dagli afroamericani |
Responsabili | bianchi americani |
Motivazione | razzismo negli Stati Uniti d'America |
Conseguenze | |
Morti | 119-120 |
Feriti | 2.000 |
Danni | saccheggio, linciaggio negli Stati Uniti d'America |
I disordini di New York accaddero dall'11 al 16 luglio 1863 nella città statunitense dopo l’approvazione dell'Enrollment Act da parte del Congresso degli Stati Uniti d'America.
Gli scontri esplosero a causa della coscrizione, ma furono mossi da un generale malcontento sociale che serpeggiava nella comunità statunitense per via della guerra civile in corso. Gli scontri si trasformarono velocemente in episodi di linciaggio e uccisione di immigrati, specialmente afroamericani. Fu la più grande insurrezione civile della storia degli Stati Uniti dell'epoca, a parte la guerra civile stessa in atto.[1]
Per reprimere l'ondata di violenza dilagante, il presidente Abraham Lincoln inviò diverse truppe di volontari e reggimenti di milizie armate nella città. I numerosi arresti che seguirono portarono a scoprire, nonostante fosse scontato, che la maggior parte dei manifestanti era di origine irlandese e apparteneva a classi sociali basse, secondo quanto riportato da Adrian Cook nelle liste di nomi compilate per il suo Armies of the Streets.