La composizione di un prodotto può essere espressa mediante un grafo orientato privo di cicli, detto struttura reale, in cui ciascun nodo è il risultato dell'aggregazione dei nodi figli: le foglie del grafo corrispondono ai componenti acquistati dai fornitori, i nodi intermedi rappresentano dei complessivi, le radici del grafo sono i prodotti finiti. Sugli archi del grafo viene espressa la quantità del componente figlio occorrente per realizzare una quantità unitaria del complessivo padre. L'utilizzo di un grafo anziché un albero consente di modellare il caso in cui uno stesso tipo di componente è utilizzato nella costruzione di più complessivi.
Considerando il processo produttivo, è possibile definire un altro tipo di grafo orientato privo di cicli, detto struttura ideale, in cui ciascun nodo rappresenta una fase di tale processo: le foglie del grafo corrispondono ad un passo del processo produttivo, i nodi intermedi rappresentano una macro fase o un passo successivo, la radice del grafo l'intero processo.
È possibile creare un'unica struttura che contenga sia quella ideale (fasi produttive), che quella reale (componenti e complessivi), detta struttura tecnologica: ai nodi della struttura ideale, detti nodi ideali, si legano i nodi della struttura reale, detti nodi reali, impiegati nella fase produttiva mappata dal nodo ideale. Se il nodo ideale in esame è una foglia della struttura ideale, ad esso viene legato l'intero sotto-grafo reale che esprime la composizione del nodo reale impiegato nella propria fase produttiva; altrimenti vi si lega il solo nodo reale impiegato, mentre i suoi componenti vengono legati ai nodi ideali del sotto-grafo ideale che esprime le sotto-fasi di assemblaggio. Sugli archi del grafo che connettono un nodo ideale ad un nodo reale viene espressa la quantità del nodo reale utilizzata nella fase produttiva mappata dal nodo ideale.