Disturbo di panico | |
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Specialità | Psichiatria, Psicologia clinica |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 300.01 e 300.21 |
ICD-10 | F41.0 |
OMIM | 167870, 607853 e 609985 |
MeSH | D016584 |
MedlinePlus | 000924 |
eMedicine | 287913 |
Il disturbo di panico è un disturbo d'ansia caratterizzato dal ripetersi di attacchi di panico improvvisi.[1] Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi di intensa paura che possono includere palpitazioni, sudorazione, tremori, fiato corto, intorpidimento o la sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile.[1][2] Questi sintomi raggiungono l'apice in pochi minuti.[2] Gli attacchi di panico possono portare ad aver paura che si verifichino di nuovo, e si tende quindi a evitare le situazioni in cui sono avvenuti.[1]
La causa del disturbo di panico è sconosciuta.[3] Spesso può essere genetico.[3] Il fumo, lo stress psicologico e un passato di abusi sono fattori di rischio.[2] La diagnosi prevede l'esclusione di altre potenziali cause di ansia, inclusi altri disturbi mentali, malattie cardiache,ipertiroidismo e l'abuso di farmaci.[2][3] Lo screening può essere effettuato tramite un questionario.[4]
Il disturbo di panico viene solitamente trattato con sedute di psicoterapia e farmaci.[3] Il tipo di terapia utilizzata è solitamente la terapia cognitivo comportamentale (CBT), che è efficace in più della metà delle persone.[3][5] I farmaci utilizzati includono antidepressivi e occasionalmente benzodiazepine o beta-bloccanti .[1][3] Dopo l’interruzione del trattamento, fino al 30% delle persone presenta una recidiva.[5]
Il disturbo di panico si presenta circa nel 2,5% delle persone.[5] Di solito si manifesta durante l'adolescenza o la prima età adulta, ma può insorgere a qualsiasi età.[3] Tuttavia, è meno comune nei bambini e negli anziani.[2] Le donne sono più soggette a presentare questo disturbo.[3]