Dittatura

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Manifesti propagandistici di Stalin e Hitler, tra i dittatori più famosi della storia.

La dittatura è una forma di governo che accentra il potere in un solo organo, se non nelle mani di un solo dittatore. La scalata al potere di una dittatura è spesso favorita da situazioni di grave crisi economica (ad esempio in seguito a una guerra), da difficoltà sociali (lotte di classi), dall'instabilità del regime esistente o dalla preesistenza di un regime dittatoriale. Esempi di regimi considerati dittature furono quelli di Attila, Leopoldo II del Belgio, Idi Amin Dada, Pol Pot, Stalin, Mao Zedong, Adolf Hitler e Benito Mussolini.[1]

Mentre in passato, la transizione dei poteri verso un dittatore poteva essere contemplata dalla stessa costituzione e, in questo caso, rigorosamente a tempo e in stretto collegamento con una situazione emergenziale, al giorno d'oggi il termine dittatura ha il diffuso significato di predominio assoluto e perlopiù incontrastabile, opposto alla democrazia, di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza, con la negazione della libertà di espressione e di stampa. Nella sua accezione moderna, di fatti, la sua declinazione in senso autoritario o totalitario è avvenuta quando il ricorso a tale forma di governo non era limitato da leggi, costituzioni o da altri fattori politici e sociali interni allo Stato.[2][3]

  1. ^ Giornata mondiale Democrazia, da Pol Pot a Hitler: le 7 peggiori dittature della Storia, su tg24.sky.it, 15 settembre 2022. URL consultato il 14 settembre 2024.
  2. ^ dittatura, su Dizionario della Lingua Italiana Sabatini-Coletti, Corriere della Sera.
  3. ^ dittatura, su Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli, Hoepli. URL consultato l'8 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).

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