Doria

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Doria
Altiora peto[1]
(in italiano:
Miro a cose più eccelse[2])
Spaccato d'oro e d'argento all'aquila spiegata di nero, membrata, imbeccata, linguata e coronata di rosso, attraversante sul tutto[3]
Stato Repubblica di Genova
Giudicato di Arborea
Signoria di Oneglia
Principato di Oneglia
Signoria di Dolceacqua
Marchesato di Dolceacqua
Regno di Napoli
Regno di Sardegna
Stato Pontificio
Titoli Doge della Repubblica di Genova[4][5](non ereditario)
Giudice o Re di Arborea
Viceré di Sardegna[4] (non ereditario)
Principe o Donnicello d'Arborea
Principe di Melfi[3][4]
Principe di Oneglia[4]
Principe di Valmontone[4]
Principe di Angri[3]
Duca di Tursi[4]
Duca di Eboli[3]
Marchese di Dolceacqua
Marchese di Torriglia[4]
Marchese del Maro[4]
Marchese di Cirié[4]
Conte del Goceano
Conte di Capaccio[3]
Conte di Torriglia[4]
Conte di Sassocorvaro[4]
Conte di Montaldeo[4]
Visconte di Bas
Signore di Dolceacqua
Signore di Oneglia
FondatoreArduino di Narbona[3]
Data di fondazioneX secolo[3]
Etniaitaliana
Rami cadetti
Lo stemma dei Doria su di un arazzo nel Palazzo del Principe a Genova.

I Doria[4] (detti anche D'Oria[3][4]) sono un'antica e nobile famiglia originaria di Oneglia, la cui storia, a partire dal XII Secolo, fa parte della Storia della Repubblica di Genova.[4]

Sino al XIV secolo i Doria primeggiarono, tra gare e rivalità, con le altre grandi famiglie feudali, gli Spinola, ghibellini come loro, e i Fieschi e i Grimaldi, due famiglie guelfe; dopo l'istituzione del dogato popolare (1339), perdono il predominio politico, ma conservano le tradizioni e le funzioni militari e navali.

Con Andrea salgono all'apice della vita cittadina e, anche perduta questa funzione predominante, conservano sempre per il numero, per le ricchezze e per le aderenze, grande importanza e autorità e hanno, anche in tempi più recenti e in momenti decisivi, una funzione quasi direttiva.[4]

Durante le varie epoche, i Doria hanno dato vari cardinali, arcivescovi e vescovi alla Chiesa cattolica e ben sei dogi alla Repubblica di Genova: Giovanni Battista (15371539); Nicolò (15791581); Agostino (16011603); Ambrogio, eletto il 4 maggio 1621 e morto il 12 giugno prima ancora di essere incoronato; Giovanni Stefano (16331635); Giuseppe (17931795), penultimo doge della Repubblica.[4]

  1. ^ CORAZZATA CAIO DUILIO, in www.anmicarrara.it. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  2. ^ Ipse dixit, S.P.Q.R., locuzioni latine, motti e proverbi latini, in www.pievedirevigozzo.org. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  3. ^ a b c d e f g h i Famiglia Doria, in www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Vito Antonio Vitale, DORIA, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 gennaio 2019.
  5. ^ Dogi biennali, in www.francobampi.it. URL consultato il 18 gennaio 2019.

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