Dream pop | |
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Origini stilistiche | Alternative rock Indie pop Neopsichedelia Ethereal wave |
Origini culturali | Metà anni ottanta nel Regno Unito |
Strumenti tipici | Voce, chitarra, basso, batteria, sintetizzatore |
Popolarità | Dalla fine degli anni ottanta grazie allo shoegaze e dalla fine degli anni 2000 grazie alla chillwave |
Generi derivati | |
Shoegaze - Trip hop - Post-rock - Alternative R&B - Ambient pop | |
Generi correlati | |
Nu gaze - Post-rock - Rock sperimentale - Indietronica - Space rock - Neopsichedelia - Paisley underground |
Il dream pop è un sottogenere dell'alternative rock[1] che ha avuto origine nel Regno Unito a metà degli anni ottanta, quando band come Cocteau Twins, The Chameleons, Dif Juz, Lowlife e A.R. Kane iniziarono a fondere post-punk e sperimentazioni ethereal con melodie pop in paesaggi sonori sensuali e fonicamente ambiziosi. Il termine è stato coniato dai giornalisti Simon Reynolds e Chris Roberts del settimanale musicale Melody Maker.
Elementi caratteristici di questo genere sono gli arrangiamenti e le strutture raffinate, piuttosto che potenti riff rock. Le liriche sono solitamente affidate a voci sospirate, con una preferenza per i registri più alti o voci maschili androgine. I testi sono principalmente introspettivi. Non si tratta di "canzoni" nell'accezione tradizionale, ma di una miscela di melodie, accordi, dissonanze, echi, riverberi, su cui la voce può fluttuare in totale libertà. Una voce cristallina che, spaziando lungo suggestive escursioni di registro, alterna sussurri e litanie, cantilene infantili e grida angosciate. Il risultato è un clima claustrofobico di grande effetto, una sorta di trance ipnotica, in cui possono coesistere il peggior incubo e la visione più celestiale. Seppur figlio della psichedelia, il dream pop non insegue "paradisi artificiali" della mente, ma scava nei recessi più profondi dell'inconscio, alla ricerca della spiritualità.