Il Ducato di Milano fu un antico Stato dell'Italia settentrionale, nominalmente parte del Sacro Romano Impero.[4]
Dapprima autonomo nel corso del Quattrocento, sul finire del secolo divenne oggetto delle guerre franco-asburgiche e da allora fu sottoposto a potentati esterni nel resto della sua esistenza (di volta in volta Francia, Spagna e Austria). Nel corso dei secoli anche la sua area variò molto: agli inizi del Quattrocento, sotto Gian Galeazzo Visconti, toccò la sua massima estensione venendo a comprendere quasi tutta la Lombardia, parti del Piemonte (Novara, Vercelli, Tortona, Alessandria, Asti, Mondovì), del Veneto (Verona, Vicenza, Feltre, Belluno) e dell'Emilia (Parma, Piacenza, Bologna, Reggio Emilia), oltre ad un'effimera occupazione di zone del centro Italia (Pisa, Siena, Perugia, Assisi).
Nel corso del Quattrocento, Venezia conquistò il Veneto ex visconteo, oltre a Bergamo, Brescia e Crema; perciò, alla fine del secolo, con gli Sforza il ducato si stabilizzò nella metà occidentale dell'attuale Lombardia, con parti del Piemonte e dell'Emilia, oltre al Canton Ticino, oggi in Svizzera. Tra Cinquecento e Seicento il ducato perse Parma e Piacenza (a favore della Chiesa e poi dei Farnese), ma anche Canton Ticino e Valtellina (ai cantoni svizzeri e ai Grigioni); agli inizi del Settecento perse tutta la zona piemontese e lombarda a ovest del Ticino, quest'ultima corrispondente alla Lomellina, annessa allo Stato sabaudo, mentre nel 1708 annesse il Ducato di Mantova.