DuckDuckGo

DuckDuckGo
sito web
Logo
Logo
URLduckduckgo.com
Tipo di sitoMotore di ricerca
LinguaMultilingua
Scopo di lucroSi
ProprietarioDuckDuckGo Inc.
Creato daGabriel Weinberg
Lancio25 settembre 2008
FatturatoAumento 194[1][2]
Stato attualeAttivo
SloganThe search engine that doesn't track you., Il motore di ricerca che non ti traccia., Le moteur de recherche qui ne vous espionne pas, El motor de búsqueda que no te rastrea, Die Suchmaschine, die Sie nicht verfolgt., Wyszukiwarka, która Cię nie śledzi, Zure arrastoari jarraiki ez dabilen bilaketa motorra, Søkemotoren som ikke sporer deg, Søkjemotoren som ikkje sporar deg e מנוע החיפוש שלא עוקב אחריך

DuckDuckGo (abbreviato in DDG) è un motore di ricerca la cui omonima azienda ha sede a Paoli in Pennsylvania negli Stati Uniti che utilizza le informazioni di crowdsourcing provenienti da altri siti, ad esempio Wikipedia, con lo scopo di aumentare i risultati tradizionali e di migliorare la pertinenza della ricerca. Il fondatore, Gabriel Weinberg, ne riassume - "in a nutshell" - le politiche sulla privacy: "DuckDuckGo non raccoglie né condivide informazioni personali."[3][4][5]

Per poter accedere alle funzionalità del sito non è richiesta la registrazione di un profilo utente. Per quanto riguarda i contenuti presenti su YouTube, DuckDuckGo dispone di una visualizzazione in anteprima delle immagini (snapshot) e indirizzo locale del video ricercato.

L'azienda ha 116 dipendenti a novembre 2020.[6]

Il nome della società (e del motore di ricerca) è una sorta di citazione del gioco per bambini duck, duck, goose.[7][8]

  1. ^ Duckduckgo.com Site Info, su alexa.com, Alexa, 12 febbraio 2019. URL consultato il 12 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2019).
  2. ^ Duck Duck Go - Traffic, su duckduckgo.com, Duck Duck Go. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  3. ^ Privacy DDG.
  4. ^ Duck Duck Go, Inc., Don't track Us, su donttrack.us. URL consultato il 13 agosto 2011.
  5. ^ Jon Buys, DuckDuckGo: A New Search Engine Built from Open Source, su ostatic.com, Ostatic, 10 luglio 2011. URL consultato il 15 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2011).
  6. ^ Info su DuckDuckGo, su DuckDuckGo. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  7. ^ Michael Rosenwald, Ducking Google in search engines, in The Washington Post, 9 novembre 2012. URL consultato il 19 marzo 2013.
  8. ^ Charles Arthur, NSA scandal delivers record numbers of internet users to DuckDuckGo, in The Guardian, 10 luglio 2013. URL consultato il 10 luglio 2013.

Developed by StudentB