Ebrahim Raisi ابراهیم رئیسی | |
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Raisi nel maggio del 2024 | |
8º Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran | |
Durata mandato | 3 agosto 2021 – 19 maggio 2024 |
Vice presidente | Mohammad Mokhber |
Predecessore | Hassan Rouhani |
Successore | Mohammad Mokhber (ad interim) |
Presidente della Corte Suprema dell'Iran | |
Durata mandato | 7 marzo 2019 – 1º luglio 2021 |
Predecessore | Sadeq Larijani |
Successore | Gholam-Hossein Mohseni-Eje'i |
Procuratore Generale dell'Iran | |
Durata mandato | 23 agosto 2014 – 1º aprile 2016 |
Predecessore | Gholam-Hossein Mohseni-Eje'i |
Successore | Mohammad Jafar Montazeri |
Vicepresidente della Corte Suprema dell'Iran | |
Durata mandato | 27 luglio 2004 – 23 agosto 2014 |
Presidente | Mahmoud Hashemi Shahroudi Sadeq Larijani |
Predecessore | Mohammad-Hadi Marvi |
Successore | Gholam-Hossein Mohseni-Eje'i |
Capo dell'Ufficio Nazionale di Ispezione | |
Durata mandato | 22 agosto 1994 – 9 agosto 2004 |
Predecessore | Mostafa Mohaghegh Damad |
Successore | Mohammad Niazi |
Membro dell'Assemblea degli Esperti | |
Durata mandato | 24 maggio 2016 – 19 maggio 2024 |
Collegio | Khorasan Meridionale |
Durata mandato | 20 febbraio 2007 – 21 maggio 2016 |
Collegio | Khorasan Meridionale |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Sayyid |
Partito politico | Associazione dei Chierici Militanti e Società dei chierici militanti |
Firma |
Sayyid Ebrahim Raisol-Sadati, conosciuto semplicemente come Ebrahim Raisi o Ebraim Raisi (in persiano ابراهیم رئیسی, Ibrāhīm Raīsī; Mashhad, 14 dicembre 1960 – Uzi, 19 maggio 2024[1][2]), è stato un politico e magistrato iraniano, 8º presidente dell'Iran dal 3 agosto 2021[3] al 19 maggio 2024, giorno della sua morte[1].
Genero dell'imam della preghiera del venerdì di Mashhad e del santuario dell'Imam Reza, Ahmad Alamolhoda[4], Raisi è stato visto spesso come il favorito per succedere ad Ali Khamenei come guida suprema. Considerato un intransigente nella politica iraniana, la presidenza di Raisi ha visto uno stallo nei negoziati con gli Stati Uniti sul piano d'azione globale congiunto (JCPOA) e proteste su larga scala in tutto il Paese alla fine del 2022, innescate dalla morte di Mahsa Amini il 16 settembre.[senza fonte][5]
All'inizio della sua carriera, Raisi ricoprì diversi incarichi nel sistema giudiziario iraniano, tra cui quello di vice procuratore e procuratore di Teheran. Per il suo ruolo nel cosiddetto comitato della morte durante le esecuzioni dei prigionieri politici iraniani nel 1988, divenne noto come il "Macellaio di Teheran", venendo sanzionato dall'Office of Foreign Assets Control degli Stati Uniti.[senza fonte][5][6]