Einsatzgruppen | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1938 – 1945 |
Nazione | Germania nazista |
Servizio | Schutzstaffel Heer |
Tipo | Polizia politica |
Ruolo | Occupazione territoriale |
Dimensione | dai 2.400 ai 4.000 |
Colori | Nero |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale |
Parte di | |
Reichssicherheitshauptamt Ordnungspolizei | |
Reparti dipendenti | |
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Comandanti | |
Degni di nota | Reinhard Heydrich |
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Le Einsatzgruppen (letteralmente «unità operative», nome completo: Einsatzgruppen der Sicherheitsdienstes [SD] und der Sicherheitspolizei [SIPO][1]) erano speciali reparti tedeschi, composti da uomini delle SS, della polizia e della Wehrmacht, che operarono nel corso della seconda guerra mondiale. Le Einsatzgruppen furono sotto il controllo di Reinhard Heydrich, comandante dell'Reichssicherheitshauptamt o RSHA (Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich).
Le Einsatzgruppen furono impiegate prevalentemente in Unione Sovietica, Polonia e Ungheria, dove svolsero un ruolo fondamentale nel processo dell'Olocausto. Il loro compito principale, nella testimonianza resa nel corso del processo di Norimberga da Erich von dem Bach-Zelewski, era «l'annientamento di ebrei, zingari e avversari politici[2]», ottenuto mediante fucilazioni di massa e l'utilizzo di autocarri convertiti in camere a gas (i Gaswagen) e poi nei lager specializzati in sterminio.
Oltre che per criminale brutalità gli appartenenti a tali formazioni si distinsero di fatto per estrema viltà: non affrontarono mai unità combattenti dell'Armata Rossa o della forte resistenza partigiana sovietica ma si limitarono al massacro di civili inermi, per lo più donne, bambini ed anziani, essendo il grosso degli uomini giovani impegnato nei ranghi dell'esercito sovietico o unitosi alle formazioni partigiane.
Per il raggiungimento dei loro orribili scopi si avvalsero della fattiva e zelante collaborazione di unità ausiliare, prevalentemente ucraine e baltiche.