Elena | |
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Elena trasportata da Teseo, anfora attica a figure rosse, circa 510 a.C. | |
Saga | Ciclo Troiano |
Nome orig. | Ἑλένη (Élena) |
Autore | Omero |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Semidea |
Sesso | Femmina |
Luogo di nascita | Sparta |
Professione | Regina di Sparta, Principessa di Troia |
Elena (in greco antico: Ἑλένη?, conosciuta anche come Elena di Troia o Elena di Sparta, per le città a cui è associata) è una figura della mitologia greca assurta, nell'immaginario europeo, a icona dell'eterno femminino. Proprio questa sua caratteristica archetipica fa sì che, nell'immensa letteratura nata attorno alla sua figura, soprattutto quella di stampo femminista, Elena venga raramente considerata responsabile dei danni e lutti provocati dalle contese nate per appropriarsi della sua bellezza.
Secondo alcune versioni del mito, la madre di Elena, Leda, era moglie di Tindaro, re di Sparta. Leda partorì quattro bambini, di cui due, Polluce ed Elena, sarebbero stati figli di Zeus,[1] che si era congiunto a Leda sotto forma di cigno, mentre negli altri due nati, Castore e Clitennestra, consisterebbe il frutto dell'unione con Tindaro.[1][2]
Un'altra versione della sua nascita racconta invece che venne al mondo uscendo da un uovo frutto dell'unione tra la dea Nemesi e Zeus, il quale la inseguì per quasi tutto il globo per ottenerla, sotto forma di diversi animali.