Elisir di lunga vita

Decima illustrazione da un'edizione del XVII secolo del trattato alchemico Donum Dei di Georges Aurach.

L'Elisir di lunga vita (in arabo الإكسير?, al-Iksīr)[1] è una leggendaria pozione o elisir capace di donare l'immortalità a chiunque lo beva, di riportarlo in gioventù, oppure semplicemente di rafforzare e prolungare la vitalità di una persona, guarendone le malattie.

Rappresenta uno degli obiettivi primari degli alchimisti, insieme alla ricerca della pietra filosofale, a cui può essere assimilato per le sue caratteristiche di ricondurre la materia corrotta alla purezza originaria dell'oro. A differenza di quest'ultima però l'elisir di lunga vita può venir concepito in forma liquida, risultando perciò governato dall'archetipo della femminilità,[2] in particolare dalla Luna che presiede ai processi umidi di rigenerazione della vita.[3]

Il suo aspetto fluido inoltre veniva posto in relazione col mercurio, chiamato per il suo colore «argento vivo», finalizzato oltretutto alla creazione dell'argento, e quindi associato alla seconda fase dell'opus alchemico, ovvero l'albedo o «opera al bianco».[4] Il calice o l'ampolla è il ricettacolo femminile più adatto a contenere le sue proprietà trasmutative.[5]

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore etimo
  2. ^ Cecilia Gatto Trocchi, Enciclopedia illustrata dei simboli, pp. 16-17, Gremese editore, 2004.
  3. ^ Stefano Stefani, Carlo Conti, Marco Vittori, Manuale di medicina spagyrica, pag. 29, Tecniche Nuove, 2008.
  4. ^ Serge Hutin, La vita quotidiana degli alchimisti nel Medioevo, § III, BUR Rizzoli, 2018.
  5. ^ Ivan Bedini, Eros e Psiche. Viaggio dell'anima nelle terre dell'amore, pag. 139, GAIA Edizioni Univ. Romane, 2007.

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