Enea | |
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Vaso greco raffigurante Enea che fugge da Troia con il padre Anchise in spalla. | |
Saga | Ciclo Troiano |
Nome orig. | Αἰνείας |
1ª app. in | Iliade |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | pius (pio) |
Enea (in greco antico: Αἰνείας?, Ainèias; in latino Aenēās, -ae) è una figura della mitologia greca e romana, figlio del mortale Anchise (cugino del re di Troia Priamo) e di Afrodite, o Venere, dea della bellezza.
Principe dei Dardani, partecipò alla guerra di Troia dalla parte di Priamo e dei Troiani, durante la quale si distinse molto presto in battaglia. Guerriero molto valente, fu un eroe troiano secondo solo a Ettore, ma assume un ruolo di minor rilievo all'interno dell'Iliade di Omero. Enea è il protagonista dell'Eneide di Virgilio, poema in cui si narrano le vicende successive alla sua fuga da Troia, caratterizzate da lunghe peregrinazioni e da numerose perdite causate dall'ira di Giunone. La vicenda si conclude con il suo approdo sulle sponde del Lazio e con il suo matrimonio con la principessa Lavinia, figlia del re locale Latino.[1]
La figura di Enea, archetipo dell'uomo obbediente agli dei e umile di fronte alla loro volontà, è stata ripresa da numerosi autori antichi, posteriori a Virgilio e a Omero, come Quinto Smirneo nei Posthomerica.