Enrico VII d'Inghilterra | |
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Artista anonimo, ritratto di Enrico VII, 1505, olio su tavola, National Portrait Gallery | |
Re d'Inghilterra e Signore d'Irlanda | |
In carica | 22 agosto 1485 – 21 aprile 1509 (23 anni e 242 giorni) |
Incoronazione | 30 ottobre 1485, Abbazia di Westminster |
Predecessore | Riccardo III |
Successore | Enrico VIII |
Trattamento | Maestà |
Altri titoli | Conte di Richmond |
Nascita | Castello di Pembroke, 28 gennaio 1457 |
Morte | Richmond, 21 aprile 1509 (52 anni) |
Sepoltura | Abbazia di Westminster |
Casa reale | Tudor |
Padre | Edmondo Tudor |
Madre | Margaret Beaufort |
Consorte | Elisabetta di York |
Figli | Arturo Margherita Enrico VIII Elisabetta Maria Edmondo Caterina |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Enrico Tudor (Pembroke, 28 gennaio 1457 – Richmond, 21 aprile 1509) fu, con il nome di Enrico VII, re d'Inghilterra e signore d'Irlanda dal 22 agosto 1485 fino alla sua morte.
Enrico era figlio di Edmondo Tudor, fratellastro di Enrico VI d'Inghilterra, e di Margaret Beaufort, discendente dei Lancaster. Figura principale nella guerra delle due rose, egli conquistò la corona alla battaglia di Bosworth Field sconfiggendo Riccardo III d'Inghilterra. La dinastia Tudor, da lui fondata, avrebbe governato l'Inghilterra per oltre un secolo, fino agli inizi del Seicento[1].
Tenace uomo politico (fu soprannominato il Salomone inglese[2]), Enrico riuscì a procurare al suo paese un'influenza notevole nella politica europea, grazie soprattutto all'alleanza con la Spagna, stipulata attraverso il matrimonio del figlio Arturo con Caterina d'Aragona, figlia dei sovrani Ferdinando II d'Aragona e Isabella I di Castiglia. Celebre è anche la sua lotta contro la clientela nobiliare e l'arroganza dei magnati, durante la quale riuscì abilmente ad ottenere l'appoggio del Parlamento. Tale disputa si concluse con l'imposizione del rispetto delle leggi e con la creazione di un'amministrazione efficiente la quale però, nell'ultima fase del regno di Enrico, fu percepita come oppressiva ed esosa da parte dei sudditi[1], offuscando in tale modo il ricordo dei primi anni di governo e, di conseguenza, la memoria del fondatore della dinastia Tudor presso i posteri. Infine, Enrico VII fu il primo a comprendere i vantaggi politici e strategici dell'insularità dell'Inghilterra, favorendo i viaggi transoceanici e gettando le basi per il futuro sviluppo della Royal Navy.