Eremita

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San Paolo l'eremita, opera del Guercino.

L'eremita (dal gr. ἐρημίτης, letteralmente "che vive nel deserto") è colui che si ritira nella solitudine per consacrarsi a Dio dedicandosi alla meditazione o alla preghiera, senza essere astretti ad alcuna regola religiosa particolare. Le ragioni principali che possono portare a una scelta del genere sono spirituali o religiose.

La scelta di solitudine, contemplazione e ascetismo che caratterizza la vita eremitica, in contesto cristiano nasce nel deserto egiziano nel III secolo con San Paolo di Tebe e a seguire Sant'Antonio Abate. Sono le prime forme di vita ascetica assimilabili alla vita eremitica nota al mondo mediterraneo, le quali si erano già tuttavia sviluppate anche in altre realtà, in Asia, legate all'Induismo, al Taoismo e al Buddismo (VI secolo a.C. e precedenti).

Spesso, nella letteratura religiosa e in quella laica, il termine "eremita" viene usato impropriamente a indicare chiunque viva con uno stile di vita solitario, compreso il misantropo, e, in contesti religiosi, il termine è stato talvolta reso come sinonimo di "anacoreta" (dal greco ἀναχωρέω, anachōreō, che significa "ritirarsi", "partire per la regione al di fuori della città"), recluso e solitario. Tuttavia, è importante mantenere una chiara distinzione tra la vocazione degli eremiti e quella degli anacoreti.

San Girolamo, che visse da eremita nei pressi di Betlemme, raffigurato nel suo eremo mentre viene visitato da due angeli. Dipinto di Cavarozzi, inizio XVII secolo.

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