Con la dicitura Esdra greco si intende l'antica versione greca del Libro biblico di Esdra che compare nella Septuaginta subito prima del libro canonico di Esdra-Neemia. Essa è considerata un apocrifo dell'Antico Testamento dalla maggior parte dei cristiani, ma è riconosciuta anch'essa come canonica dalla Chiesa ortodossa e da quella etiopica. Il libro è conosciuto anche con altre diciture a seconda del periodo storico e delle confessioni religiose[1]:
Lo scritto è molto simile al libro canonico di Esdra ma è preceduto dagli ultimi due capitoli del libro delle Cronache ed è seguito dai vv. 8,1-12 del libro di Neemia, che si interrompono dopo le prime parole del versetto 8,13. Inoltre i vv.4,7-24 del libro canonico di Esdra si trovano fra i capp. 1 e 2 e sono seguiti dalla narrazione dei tre cortigiani di Dario, un episodio che manca nel libro canonico.
Gli studiosi sono divisi su come spiegare l'estrema somiglianza di Esdra greco con il libro di Esdra canonico.[2] Benché il testo sia redatto in greco, alcuni studiosi ipotizzano un proto-testo ebraico perduto e privo della storia dei tre cortigiani come origine comune dei due libri di Esdra.[3] Il testo greco sarebbe stato scritto in un periodo variamente datato dagli studiosi tra il II secolo a.C. e il I secolo a.C.