Esodo palestinese del 1948

Rifugiati palestinesi durante l'esodo del 1948.

L'esodo palestinese del 1948 (in arabo الهجرة الفلسطينية?, al-Hijra al-Filasṭīniyya),[1] conosciuto soprattutto nel mondo arabo, e fra i palestinesi in particolare, come nakba (in arabo النكبة?, al-Nakba, letteralmente "disastro", "catastrofe", o "cataclisma"), è l'esodo forzato[2] della popolazione araba palestinese durante la guerra civile del 1947-48, al termine del mandato britannico, e durante la guerra arabo-israeliana del 1948, dopo la fondazione dello Stato di Israele. Nakba è il nome assegnato a questo evento dalla storiografia, non solo araba.

Durante tale conflitto, più di 700.000[3] arabi palestinesi abbandonarono città e villaggi o ne furono espulsi, e, successivamente, si videro rifiutare ogni loro diritto al ritorno nelle proprie terre, sia durante sia al termine del conflitto.

La proporzione fra i palestinesi che erano fuggiti o che furono cacciati, le cause e le responsabilità dell'esodo, il suo carattere accidentale o intenzionale, come pure il diniego, dopo la cessazione dei combattimenti, del diritto al ritorno degli abitanti arabo-palestinesi (musulmani e cristiani), sono un soggetto fortemente dibattuto sia da parte degli studiosi della questione israelo-palestinese, sia da parte degli storici specialisti degli eventi di tale periodo.

Questo esodo è anche all'origine del successivo problema dei rifugiati palestinesi, che costituisce uno dei contenziosi più difficili da risolvere del più ampio conflitto arabo-israeliano e del conflitto israelo-palestinese. I rifugiati palestinesi e i loro discendenti registrati dall'UNRWA erano 5.149.742 nel 2015, distribuiti in Giordania, Striscia di Gaza, Cisgiordania, Siria e Libano; di questi molti risiedevano nei campi-profughi palestinesi.[4]

  1. ^ All'epoca gli abitanti della Palestina erano già chiamati Palestinesi. Il nome "Palestina" e il relativo etnonimo cominciarono a essere usati quando l'area "siriana", non più ottomana - comprendente gli attuali Stati di Siria, Libano, Giordania (allora Transgiordania) e Israele (inclusi i territori sotto amministrazione parziale dell'ANP) - non fu indicata più globalmente come Shām. A dimostrazione di ciò stanno le denominazioni attribuite ai mandati, rispettivamente affidati dalla Società delle Nazioni alla Francia e al Regno Unito, relativi alla Siria e alla Palestina, appunto.
  2. ^ Nakba in "Dizionario di Storia", su www.treccani.it. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  3. ^ Tra 700.000 e 720.000 secondo la maggioranza degli storici, 711.000 secondo l'ONU, 511.000 secondo il governo israeliano, 900.000 secondo i palestinesi.
    Dato dell'ONU: (EN) United Nations General Assembly, General Progress Report and Supplementary Report of the United Nations Conciliation Commission for Palestine, su domino.un.org, 23 ottobre 1950 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2014).
  4. ^ UNRWA in figures (PDF), in UNRWA.

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