L'estinzione di massa del Permiano–Triassico (P–Tr), detta anche estinzione del Permiano, nota informalmente in inglese anche come il Great Dying[1] (la Grande Morìa in italiano), fu un'estinzione di massa che avvenne circa 251,4 milioni di anni fa,[2][3] e che segna il limite tra i periodi geologici Permiano e Triassico.
Fu il più grave evento di estinzione di massa che si sia mai verificato sulla Terra, con la scomparsa dell'81% delle specie marine[4] e del 70% delle specie di vertebrati terrestri; fu l'unica estinzione di massa nota di insetti.[5][6] Si è stimato che si estinsero il 57% di tutte le famiglie e l'83% di tutti i generi. Poiché andò persa così tanta biodiversità, la ripresa della vita sulla Terra fu un processo molto più lungo (si ipotizzano 10 milioni di anni) rispetto ad altre estinzioni di massa.[4] Questo evento è stato descritto come la "madre di tutte le estinzioni di massa".[7]
Lo schema dell'estinzione è ancora in discussione,[8] dato che studi differenti suggeriscono che si succedettero da una[2] fino a tre[9] fasi diverse. Sono stati proposti svariati meccanismi per spiegarle: il primo picco di estinzione fu probabilmente dovuto ad un cambiamento ambientale graduale, mentre quello o quelli successivi furono probabilmente dovuti ad un evento catastrofico. Alcuni scenari possibili per questi picchi successivi includono collisioni con oggetti astronomici, un aumento dell'attività vulcanica, o l'improvviso rilascio di idrati di metano dal fondo marino; i cambiamenti graduali includono il mutamento del livello del mare, un'anossia, un aumento dell'aridità,[10] ed una modifica della circolazione delle correnti oceaniche in seguito al cambiamento climatico.
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