L'estrema destra, nota anche come ultradestra, è un termine utilizzato per definire una varietà di movimenti politici, ideologie e partiti che si collocano più a destra dello spettro politico rispetto alla destra politica mainstream. Il concetto è emerso nel linguaggio politico francese e inizialmente indicava, fino al XIX secolo, le posizioni più regaliste e reazionarie, spesso associate al sostegno per la dinastia dei Borbone.[1] In contrasto, l'estrema sinistra storica comprendeva coloro che si dichiaravano più liberali o repubblicani.[2] In Europa, degli esempi di movimenti di estrema destra del diciannovesimo secolo includono gli Ultra-Tories nel Regno Unito[3] e l'Action Française in Francia[4], oggi ancora esistente.
Con l'avvento del fascismo, l'estrema destra acquisì tratti decisamente più populisti, abbandonando le vecchie tendenze elitiste. Ciò portò diversi autori a parlare di "estrema destra delle masse" per distinguerla dalla destra dell'Ancien Régime.[5] Questa nuova estrema destra metteva maggiormente in risalto il nazionalismo e/o il razzismo per raggiungere un sentimento collettivo di unità nazionale. Il nazionalsocialismo di Adolf Hitler, ispirato al "socialismo prussiano" (Preussentum und Sozialismus) di Oswald Spengler[6], rappresentò un esempio significativo delle politiche di odio razziale e pulizia etnica portate alle estreme conseguenze: il genocidio del popolo ebraico.
Sebbene parte della nuova estrema destra, il Partito Nazionalsocialista (NSDAP) non fu ostile verso i gruppi reazionari, ma assorbì tra i suoi membri il Partito Popolare Nazionale Tedesco (DNVP), reazionario, monarchico e nazionalista.[7] Inoltre intrattenne rapporti con alcuni esponenti dell'alta nobiltà decaduta tedesca, i quali entrarono a far parte del partito dal 1925 fino alla resa del Terzo Reich.[8]
Occorre inoltre notare che le radici del suprematismo razziale dell'estrema destra, derivate dall'obsoleta teoria del razzialismo, precedono il fascismo e il nazismo.[9] Basti pensare ad esempi storici come gli Stati Confederati d'America (1861-1865) che sostenevano la superiorità di alcuni gruppi etnici, come gli Europei e i Cherokee[10], sulle popolazioni di origine africana. Allo stesso modo del primo Ku Klux Klan (1865-1872), il quale, come gli schiavisti confederati, credeva che i neri fossero discendenti di Canaan e quindi destinati alla subordinazione per volere divino.[11][12]
Nei Paesi in cui, per ragioni storiche o demografiche, le politiche razziste non erano attuabili, l'estrema destra assunse forme incentrate sull'uniformità culturale e religiosa della nazione. Un esempio di questo fenomeno sono gli integralisti brasiliani nell'America meridionale; sebbene alcuni esponenti fossero antisemiti, gli integralisti presero le distanze dal nazismo perché Plínio Salgado credeva che ogni persona, indiscriminatamente dalla razza, dovesse unirsi sotto la bandiera dell'Integralismo.[13] Un altro esempio significativo di estrema destra in America Latina è stato rappresentato dai sostenitori della dittatura di Augusto Pinochet in Cile (1973-1990), noti come pinochetisti, famosi per il loro anticomunismo radicale e le persecuzioni politiche ad opera delle squadre della morte.[14]
In generale, l'estrema destra rappresenta un'ampia gamma di movimenti politici caratterizzati da ideologie nazionaliste, conservatrici e identitarie. Sebbene esistano variazioni significative all'interno di questa collocazione politica, l'estrema destra è spesso associata a posizioni xenofobe, scioviniste, nativiste, autoritarie, anticomuniste e social-conservatrici.[15][16][17] Gli Stati Uniti d'America presentano una forma unica di estrema destra, che comprende sia la già menzionata estrema destra suprematista bianca (neonazisti e Ku Klux Klan), sia un'estrema destra tradizionalista e antigovernativa che si focalizza sulla fervente difesa del capitalismo di libero mercato che comprende filoni della destra del libertarismo e del paleoconservatorismo. In questa definizione secondaria cadono i gruppi del movimento della milizia come gli Oath Keepers e i Three Percenters o la realtà del movimento dei cittadini sovrani.[18][19]
Alcuni gruppi e movimenti adottano posizioni più radicali e estreme rispetto ad altri. Ad esempio, mentre alcuni partiti di estrema destra possono essere più moderati e partecipare al processo politico democratico (destra radicale), altri adottano posizioni più estreme, come le ideologie neonaziste o neofasciste. Esistono più metodi per la loro classificazione, come la scala di Leonard W. Ferguson, il diagramma di Hans Eysenck, il modello a due assi dei valori politici di Milton Rokeach, etc., ma nessuno di questi è universalmente accettato; c'è però un consenso generale nell'identificare il fascismo e il nazismo come ideologie di estrema destra. La posizione di coloro che sostengono che "estrema sinistra" e "estrema destra" non siano estremi opposti è conosciuta come "teoria del ferro di cavallo".