Ettore Marroni, noto anche con lo pseudonimo di Bergeret[1][2] (Roma, 23 luglio 1875[3] – Biella, 17 luglio 1943[4]), è stato un giornalista italiano.
Diresse Il Resto del Carlino di Bologna dal 5 settembre 1913 al 23 dicembre dello stesso anno[5] e collaborò con altri importanti giornali, come Il Mattino di Napoli e La Stampa di Torino[2][6]. Potrebbe essere l'autore della traduzione in lingua italiana più famosa e diffusa de L'Internazionale[7].
Durante il Ventennio fascista espresse posizioni nazionaliste e totalitarie[8].
- ^ Mario Missiroli, Giuseppe Prezzolini, Carteggio 1906-1974, a cura di Alfonso Botti, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2002 - p. 65.
- ^ a b Francesco Fattorello, Giulio Natali, Stefano La Colla, Telesio Interlandi, Ermanno Amicucci, Giornale e Giornalismo, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933. URL consultato il 21 marzo 2021.
- ^ Vincenzo Tazzari, Battaglia giornalistica e giudiziaria: processo Calda - Bergeret ("Resto del Carlino"), L. Capelli, 1915 - p. 133.
- ^ Gulmini Giorgio, Sulla vita dell'Ospedale degli Infermi di Biella - p. 207.
- ^ Dino Biondi, Il Resto del Carlino - Un giornale nella storia d'Italia, Poligrafici ed., 1985, pp. 191 (cap. Bergeret in sella per tre mesi) e 431.
- ^ Treccani.it.
- ^ Giulia Cavaliere, L'Internazionale: da canto franco-belga a inno dei lavoratori, tra censure e riscritture contemporanee. Versioni in italiano, in Corriere della Sera, 1º maggio 2019. URL consultato il 26 marzo 2021.
«La traduzione in italiano, che ancora oggi si canta, ebbe origine a seguito di un concorso indetto nel 1901 da L'Asino, giornale satirico socialista. A vincere fu una versione firmata da tale E. Bergeret, a quanto pare pseudonimo di Ettore Marroni, un giornalista che si firmava proprio "Ettore Bergeret" o soltanto "Bergeret" nei suoi articoli su La Stampa o sul Mattino.»
- ^ Cesare Pavese, Il mestiere di vivere. Diario 1935-1950 con Taccuino segreto, Mondadori, Milano, 2021, p. 445, nota 36.