L'extended play, abbreviato in EP, è un supporto fonografico (in vinile, CD, musicassetta, download digitale o altro) che contiene più tracce rispetto ad un singolo, ma che, similmente al mini LP, non può essere classificato come album discografico.[1][2][3] L'EP generalmente non contiene tante tracce quante quelle contenute in un album e viene considerato "meno costoso e più veloce" da produrre per un artista, rispetto alla produzione di un album.[3] La definizione EP originalmente era riferita a uno specifico tipo di disco in vinile diverso da 78 giri, standard play e long playing,[4] ma viene ora applicato anche a CD e download digitale.
Ricardo Baca del Denver Post afferma che "gli EP - originalmente extended-play, singole pubblicazioni più brevi rispetto ad un album tradizionale - sono da tempo molto diffusi tra i gruppi punk e indie perché aiutano a far conoscere nuovi gruppi che altrimenti non riuscirebbero a riempire un intero album".[5]
«Mini-albums and EPs are shorter than full-length albums and usually contain four or five songs [...] They are less expensive and time-consuming in production than albums, and they help to popularize new groups who otherwise lack the number of songs required for a full-length album.»