Nell'arte del canto il falsetto è l'emissione di suoni acuti con volume e intensità più leggera rispetto alla voce piena. Secondo alcune osservazioni effettuate con lo stroboscopio, cantando in falsetto le cartilagini aritenoidi assumono un atteggiamento di decisa adduzione, e la parte interna del muscolo tiroideo-aritenoide rimane immobile. Sussiste però un notevole disaccordo su questo argomento, nonché sulla definizione di quali organi siano da considerare 'risuonatori' della voce[1].
Le locuzioni "voce di testa" e "voce di petto" definiscono la sensazione che il cantante avverte rispettivamente in testa e nel petto.
Grazie alla minore tensione muscolare, con il falsetto è possibile raggiungere facilmente note più acute rispetto alla voce di petto. Il falsetto si può produrre anche con la semplice voce parlata, ed è la voce caratteristica con cui un attore maschio imita burlescamente la voce femminile o infantile. Le donne e i bambini possono a loro volta usare il registro di falsetto, che però non è di solito impiegato nell'emissione normale della voce. Proprio per le sue caratteristiche si denominò 'falsetto' questo registro, a indicare che si tratta di una voce 'falsa', non naturale, tanto che nel Seicento i cantori castrati, per distinguerli dai falsetti coevi, erano chiamati anche 'soprani naturali'.
L'emissione di falsetto può essere involontaria, quando la laringe si sforza di produrre suoni più acuti di quanto può fare normalmente, producendo un caratteristico e repentino 'slittamento' di registro, oppure intenzionale, come nel caso di determinati repertori (jodel, ecc.). Con lo studio i professionisti imparano a controllare la zona di passaggio dagli acuti in voce piena a quelli in falsetto; normalmente infatti non è innata la capacità di passare da un registro all'altro senza che sia evidente.
Nella musica lirica e classica il falsetto è impiegato prevalentemente dalle voci più acute, sia maschili che femminili, in relazione all'altezza della parte eseguita.
In ambito musicale gli esempi di cantanti che usano il falsetto sono numerosi; in Italia fu molto noto Flavio Paulin dei Cugini di Campagna; con la canzone Anima mia, portò al successo il complesso.
Un esempio di falsetto parlato, in ambito televisivo all'interno del Carosello, è quello di Ignazio Colnaghi, che doppiava il pulcino Calimero.