Felis chaus

Gatto della giungla
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
SottordineFeliformia
FamigliaFelidae
SottofamigliaFelinae
GenereFelis
SpecieF. chaus
Nomenclatura binomiale
Felis chaus
Schreber, 1777
Areale
Distribuzione del gatto della giungla secondo i dati IUCN

Il gatto della giungla (Felis chaus Schreber, 1777), noto anche come gatto delle paludi o gatto dei canneti, è un felino di medie dimensioni originario di Medio Oriente, Asia meridionale e sud-orientale e Cina meridionale. Abita prevalentemente in zone umide come paludi e aree litoranee e rivierasche dalla fitta vegetazione. Classificato come «specie a rischio minimo» (Least Concern) sulla Lista Rossa della IUCN, è minacciato soprattutto dalla distruzione delle zone umide e dalle catture con trappole ed esche avvelenate[1].

Il gatto della giungla ha un mantello uniforme color sabbia, bruno-rossastro o grigio, privo di macchie; sono noti anche esemplari melanici e albini. Conduce un'esistenza solitaria, fatta eccezione per la stagione degli amori e per il periodo che la madre trascorre con i piccoli. Gli adulti delimitano i propri territori con spruzzi di urina e secrezioni odorose. Si nutre soprattutto di piccoli mammiferi e uccelli, che cattura avvicinandosi loro di soppiatto per sorprenderli con uno scatto o un balzo; le orecchie lo aiutano a localizzare meglio la posizione della preda. Entrambi i sessi raggiungono la maturità sessuale ad un anno di età; le femmine vanno in estro da gennaio a marzo. Il comportamento riproduttivo è simile a quello del gatto domestico: il maschio insegue la femmina in estro, per poi afferrarla alla nuca o sul collo e montarla. La gestazione dura quasi due mesi. Le nascite hanno luogo tra dicembre e giugno, ma il periodo varia a seconda della località. I piccoli iniziano a catturare le prede da soli verso i sei mesi e lasciano la madre ad otto o nove mesi.

La specie venne descritta per la prima volta da Johann Anton Güldenstädt nel 1776 a partire da un esemplare catturato in una zona umida del Caucaso[2]. Tuttavia fu Johann Christian Daniel von Schreber a dare al gatto della giungla il nome scientifico con cui è conosciuto oggi, e pertanto viene generalmente indicato quest'ultimo come autorità binomiale. Attualmente ne vengono riconosciute tre sottospecie[3].

  1. ^ a b (EN) Gray, T.N.E., Timmins, R.J., Jathana, D., Duckworth, J.W., Baral, H. & Mukherjee, S. 2016, Felis chaus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Güldenstädt
  3. ^ A. C. Kitchener, C. Breitenmoser-Würsten, E. Eizirik, A. Gentry, L. Werdelin, A. Wilting, N. Yamaguchi, A. V. Abramov, P. Christiansen, C. Driscoll, J. W. Duckworth, W. Johnson, S.-J. Luo, E. Meijaard, P. O’Donoghue, J. Sanderson, K. Seymour, M. Bruford, C. Groves, M. Hoffmann, K. Nowell, Z. Timmons e S. Tobe, A revised taxonomy of the Felidae: The final report of the Cat Classification Task Force of the IUCN Cat Specialist Group, in Cat News, Special Issue 11, 2017, pp. 11-13.

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