Il fiammifero è uno stelo o bastoncino di legno, cotone o carta cerata (cerino)[1] di cui una estremità, chiamata capocchia, è ricoperta di una sostanza infiammabile generalmente composta di solfuro di fosforo e di clorato di potassio solo per i fiammiferi accendibili ovunque che, sfregata su una superficie ruvida composta da frammenti di vetro macinato di 3,0-3,2 decimi di millimetro mescolati con una colla vinilica appositamente studiata allo scopo, si incendia alimentando una fiamma di breve durata. Il sostantivo "fiammifero" è composto dal sostantivo latino flamma (fiamma) e dal verbo fĕro (portare, produrre, generare) ovvero, letteralmente, "che produce fiamma".[2]