Filippo l'Arabo

Filippo I l'Arabo
Imperatore romano
Ritratto di Filippo l'Arabo da Castel Porziano
Nome originaleMarcus Iulius Philippus
Regno244
249
Tribunicia potestas6 volte: la prima il febbraio del 244, poi rinnovata ogni anno al 10 dicembre
Cognomina ex virtute5 volte: Parthicus Adiabenicus,[1] Carpicus Maximus (247),[2][3] Germanicus maximus (246),[2] Parthicus Maximus[1][4] e Persicus Maximus (244).[1][5]
TitoliPater Patriae, Pius e Felix nel 244.[6]
Salutatio imperatoriaalmeno 6 volte: la prima al momento dell'ascesa al trono, poi nel 244 (II, III e IV), 246 (V), 247 (VI)
Nascita204 circa
Shahba (Trachontis[7])
Morte249
Verona[8]
PredecessoreGordiano III
SuccessoreDecio
ConsorteMarcia Otacilia Severa
FigliFilippo II
Severina
PadreGiulio Marino
Consolato3 volte: nel 245,[9] 247 e 248.[10]
Prefettodel pretorio sotto Gordiano III
Pontificato maxnel 244[6]

Marco Giulio Filippo Augusto (in latino Marcus Iulius Philippus Augustus), meglio noto come Filippo l'Arabo (Philippus Arabs; Trachontis, 204 circa – Verona, 249), è stato imperatore romano per cinque anni,[11][12] dal 244 alla sua morte.

Sono poche le notizie sui cinque anni e mezzo di regno di questo imperatore nato di umili origini e passato alla storia per aver celebrato il primo millennio di Roma e per la sua origine araba.[13] Dopo una breve campagna sul fronte danubiano, di nuovo in subbuglio per la minaccia delle popolazioni germaniche, Filippo si recò a Roma per consolidare i rapporti con il senato e per celebrare con grande sfarzo, il 21 aprile 247, le feste del millenario di Roma. Sui confini, però, la situazione fu drammatica: i Goti passarono il Danubio e invasero la Mesia. Vari usurpatori vennero acclamati dalle truppe. Così nel 249 anche il regno di Filippo terminò nel sangue e il suo posto fu preso dal senatore Messio Decio, comandante delle truppe sul fronte danubiano.

  1. ^ a b c Adoperato brevemente nel 244, cfr. Jona Lendering, Philippus the Arab, su livius.org. URL consultato il 19 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2011).
  2. ^ a b Southern, pp. 71-72.
  3. ^ Zosimo, Storia nuova, I, 20.1-2.
  4. ^ AE 1984, 758; CIL III, 4634; CIL III, 10619; CIL III, 14354,06; CIL VIII, 10022 (p. 2081).
  5. ^ CIL VI, 1097 (p. 3778, 4323).
  6. ^ a b AE 1903, 95.
  7. ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, XXVIII, 1.
  8. ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, XXVIII, 10.
  9. ^ CIL VI, 1097 (p 3778, 4323); AE 1905, 242; AE 1954, 110; AE 1924, 26.
  10. ^ CIL III, 13240; CIL XVI, 152; CIL XVI, 153; AE 2002, 1756.
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Eutropio9.3
  12. ^ Aurelio Vittore, De Caesaribus, XXVIII, 11.
  13. ^ Zosimo, Storia nuova, I, 18.3.

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