Final Fight

Final Fight
videogioco
Una scena di Final Fight: Guy contro Damnd (sulla destra), boss del primo livello
Titolo originaleファイナルファイト
PiattaformaArcade, Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, PlayStation 2, Sega Mega CD, ZX Spectrum, Super Nintendo Entertainment System, Sharp X68000, Game Boy Advance, iOS
Data di pubblicazioneMondo/non specificato dicembre 1989

SNES:
Giappone 21 dicembre 1990
settembre 1991
Zona PAL 10 dicembre 1992
Mega CD:
Giappone 2 aprile 1993
3 aprile 1993
Zona PAL 4 aprile 1993
Game Boy Advance:
Giappone 25 maggio 2001
26 settembre 2001
Zona PAL 28 settembre 2001

GenerePicchiaduro a scorrimento
Temacontemporaneo
OrigineGiappone
SviluppoCapcom
PubblicazioneU.S. Gold, Ubisoft, SEGA
ProduzioneYoshiki Okamoto
DesignAkira Nishitani, Akira Yasuda
Direzione artisticaAkira Yasuda
MusicheManami Matsumae, Yoshihiro Sakaguchi, Yasuaki Fujita, Hiromitsu Takaoka, Yōko Shimomura, Junko Tamiya, Harumi Fujita
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Distribuzione digitaleXbox Live, PlayStation Network, Virtual Console
SerieFinal Fight
Seguito daFinal Fight 2
Specifiche arcade
SchermoOrizzontale
Risoluzione384 x 224
Periferica di inputJoystick a 8 direzioni con 2 tasti

Final Fight (ファイナルファイト?, Fainaru Faito) è un videogioco arcade di tipo picchiaduro a scorrimento ideato da Yoshiki Okamoto e sviluppato nel 1989 dalla Capcom[1].

Nato come possibile sequel di Street Fighter (il suo nome doveva essere Street Fighter '89, e Haggar è descritto come campione di esso), ha imboccato una sua strada ben precisa diventando uno dei più celebri picchiaduro a scorrimento, grazie all'innovativo gameplay capace di influenzare tutte le successive produzioni Capcom del genere (Cadillacs and Dinosaurs, Warriors of Fate, Captain Commando, The Punisher...) che hanno avuto sicuramente più successo dei vari sequel di Final Fight.

Final Fight ricevette numerose conversioni per console e computer dell'epoca, nel caso degli home computer occidentali edite dalla U.S. Gold.

  1. ^ Una sala giochi in casa, in Play Generation, n. 67, Edizioni Master, giugno 2011, p. 27, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).

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