Il termine firmamento è utilizzato nella Bibbia per indicare il cielo considerato come una cupola solida, alla quale erano rigidamente collegate le stelle; una concezione condivisa da tutti i popoli antichi di tutti i continenti[1]. In questa accezione, il concetto di firmamento consente di descrivere in modo semplice l'esperienza elementare della rotazione rigida del cielo stellato notturno, in cui ogni stella percorre un arco di cerchio e la distanza fra loro non viene modificata.
Risultò, invece, molto più difficile ai popoli antichi definire il possibile rapporto fra la natura del firmamento e il formarsi di precipitazioni atmosferiche.[2]
La parola deriva dal latinofirmamentum, che significa appunto "appoggio", "sostegno" e a sua volta deriva dal latino firmus, che significa "solido", "stabile"[3].
Nell'età moderna, con la scomparsa della concezione cosmografica dell'antichità, il termine cominciò ad essere utilizzato come sinonimo della volta del cielo.[4]
^ P. H. Seely, The Firmament and the Water Above (PDF), in Westminster Theological Journal, vol. 53, 1991, pp. 232–233. URL consultato il 10 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2009).
^ P. H. Seely, The Firmament and the Water Above Part II: The Meaning of "The Water above the Firmament" in Gen 1:6-8 (PDF), in Westminster Theological Journal, vol. 54, 1992, pp. 31-46. URL consultato il 6 agosto 2020.; si veda anche Vern S. Poythress, Rain Water versus a Heavenly Sea in Genesis 1:6-8 (PDF), in Westminster Theological Journal, vol. 77, 2015, pp. 181-191. URL consultato il 6 agosto 2020.. In questo lavoro si afferma che il tentativo, molto diffuso, di dedurre dalle descrizioni fenomenologiche della Bibbia una struttura cosmologica da attribuire agli antichi israeliti conduce a contraddizioni con molti altri passi biblici.
^Castiglioni-Mariotti, Vocabolario della lingua latina, ad voces.
^(EN) Firmament, su Webster's Dictionary. URL consultato il 10 aprile 2014.