Folketing

Folketing
La sede del parlamento danese.
StatoDanimarca (bandiera) Danimarca
TipoParlamento Monocamerale
Istituito1953
PredecessoreRigsdag
PresidenteSøren Gade Jensen (V)
(dal 16 novembre 2022)
Vicepresidenti

(dal 16 novembre 2022)

Ultima elezione1º novembre 2022
Prossima elezione2026
Numero di membri179
Gruppi politiciGoverno (89)
  •      SD (50)
  •      V (23)
  •      M (16)

Appoggio esterno (3)

  •      JF (1)
  •      SP (1)
  •      SIU (1)

Astensione (7)[1]

  •      RV (7)

Opposizione (80)

  •      SF (15)
  •      Æ (14)
  •      LA (14)
  •      KF (10)
  •      EL (9)
  •      NB (6)
  •      ALT (6)
  •      DF (5)
  •      IA (1)
Impiegati750
SedePalazzo di Christiansborg, Copenaghen
IndirizzoFolketinget, Christiansborg, 1240 Copenhagen K, Denmark
Sito webft.dk e thedanishparliament.dk
L’emiciclo parlamentare

Il Folketing (in danese: Folketinget, pronunciato /'fɔlgəˌtʰeŋˤ/, "l'assemblea del popolo"), meglio noto come Parlamento Danese[2], è l'assemblea legislativa monocamerale del Regno di Danimarca. Fondato nel 1849, fino al 1953 il Folketing era la camera bassa di un parlamento bicamerale, chiamato Rigsdag; la camera alta era il Landsting. Si riunisce nel Palazzo di Christiansborg, nell'isola di Slotsholmen, nel centro di Copenaghen.

Il Folketing approva tutte le leggi, approva il gabinetto e supervisiona il lavoro del governo. Inoltre, è responsabile dell'adozione dei bilanci statali e dell'approvazione dei conti dello stato e, come stabilito dalla Costituzione Danese, condivide il potere con il monarca regnante. Nella pratica, tuttavia, il ruolo del monarca è limitato alla firma delle leggi approvate dal parlamento.

Il Folketing è composto da 179 rappresentanti: 175 della Danimarca, 2 della Groenlandia e altri 2 delle Isole Faroe. Le elezioni generali devono tenersi ogni quattro anni, ma è comunque nei poteri del Ministro di Stato quello di poter chiedere al monarca di indire nuove elezioni prima della scadenza del termine. Per mezzo della mozione di sfiducia, il Folketing può costringere un singolo ministro o l'intero governo a dimettersi.[3]

I membri sono eletti democraticamente tramite rappresentazione proporzionale: 135 nei distretti con il metodo D'Hondt e 40 seggi compensativi. Il sistema politico danese ha tradizionalmente generato coalizioni. La maggior parte dei governi del dopoguerra sono stati supportati da coalizioni di partiti minoritari, che governano con l'appoggio di partiti non governativi.[4]

  1. ^ I partiti facenti parte di questo gruppo hanno deciso, per motivi politici e/o ideologici, di non supportare né il Governo né l’opposizione. Per questo motivo, si astengono dalle votazioni parlamentari proposte da entrambi gli schieramenti e dal supportare l’esecutivo.
  2. ^ Ministero degli Esteri Danese, La Danimarca, su Danimarca in Italia. URL consultato il 18 luglio 2020.
  3. ^ "Nessun ministro può rimanere in carica dopo che il Parlamento abbia espresso la sfiducia nei suoi confronti." La Costituzione della Danimarca - Art. 15
  4. ^ "Radikale ved historisk skillevej". Berlingske Tidende - 17/06/2007

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