«In Fontamara non siamo alle prese con le grandi questioni: siamo in mezzo al fango e al sangue, all'ingiustizia e all'ignominia del presente... è il più toccante resoconto della barbarie fascista che abbia letto finora»
Fontamara | |
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Autore | Ignazio Silone |
1ª ed. originale | 1933 |
1ª ed. italiana | 1945 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | sociale |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Fontamara (paese immaginario), Pescina, Avezzano e Roma |
Protagonisti | Berardo Viola |
Fontamara è un romanzo di Ignazio Silone, pubblicato dapprima nel 1933 in lingua tedesca[2] in Svizzera e reso disponibile per la prima volta in Italia nel 1945.
Il successo del romanzo, che denunciava l'immoralità e gli inganni del partito fascista di Mussolini e dei suoi seguaci, fu straordinario, galvanizzando una parte dell'opinione pubblica internazionale dell'epoca, che fece di Fontamara un documento della propaganda antifascista fuori dall'Italia e un simbolo della resistenza ai regimi totalitari (Hitler era appena arrivato al potere in Germania).
Fontamara è un villaggio la cui comunità soffre sotto il peso del fascismo e di sventure ataviche. Spaccato sociale di un proletariato oppresso e sfruttato sono i "cafoni", realisticamente descritti nella loro ingenuità e tenuti in ostaggio, attraverso una secolare ignoranza, da una classe dominante sempre più brutale e parassitaria.[3]