Francesco Crispi

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Francesco Crispi

Presidente del Consiglio dei ministri,
ministro degli Esteri e
ministro dell'interno del Regno d'Italia
Durata mandato29 luglio 1887 –
6 febbraio 1891
MonarcaUmberto I
PredecessoreAgostino Depretis, se stesso al ministero dell'interno.
SuccessoreAntonio di Rudinì, Giovanni Nicotera al ministero dell'interno.

Durata mandato15 dicembre 1893 –
10 marzo 1896
MonarcaUmberto I
PredecessoreGiovanni Giolitti
SuccessoreAntonio di Rudinì

Ministro dell'interno del Regno d'Italia
Durata mandato26 dicembre 1877 –
8 marzo 1878
MonarcaVittorio Emanuele II
Umberto I
Capo del governoAgostino Depretis
PredecessoreGiovanni Nicotera
SuccessoreAgostino Depretis

Durata mandato4 aprile 1887 –
29 luglio 1887
MonarcaUmberto I
Capo del governoAgostino Depretis
PredecessoreAgostino Depretis
SuccessoreFrancesco Crispi

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato26 novembre 1876 –
26 dicembre 1877
MonarcaVittorio Emanuele II
PredecessoreGiuseppe Biancheri
SuccessoreBenedetto Cairoli

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaVIII, IX, X, XII, XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studiolaurea
UniversitàUniversità degli Studi di Palermo
FirmaFirma di Francesco Crispi
Francesco Crispi
Crispi a metà Ottocento
NascitaRibera, 4 ottobre 1818
MorteNapoli, 11 agosto 1901
Luogo di sepolturaChiesa di San Domenico (Palermo)
EtniaItalo-Albanese
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Forza armataItalia (bandiera) I Mille
ArmaFanteria
Anni di servizio1860
ComandantiGiuseppe Garibaldi
GuerreRivoluzione siciliana del 1848
Spedizione dei Mille
BattaglieBattaglia di Calatafimi
Insurrezione di Palermo (1860)
AzioniSoccorso ai feriti nella Battaglia di Calatafimi
Altre carichePresidente del Consiglio dei ministri
Ministro dell'interno
Ministro degli Esteri
Presidente della Camera dei deputati
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Francesco Crispi (Ribera, 4 ottobre 1818Napoli, 11 agosto 1901) è stato un politico e militare italiano.

Figura di spicco del Risorgimento, fu uno degli organizzatori della Rivoluzione siciliana del 1848 e fu l'ideatore e il massimo sostenitore della spedizione dei Mille, alla quale partecipò. Inizialmente mazziniano, si convertì agli ideali monarchici nel 1864. Anticlericale e ostile allo Stato Pontificio, dopo l'unità d'Italia fu quattro volte presidente del Consiglio: dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. Nel primo periodo fu anche ministro degli Esteri e ministro dell'interno, nel secondo anche ministro dell'interno. Fu il primo meridionale a diventare presidente del Consiglio del Regno d'Italia.

In politica estera coltivò l'amicizia con la Germania, che apparteneva con l'Italia e l'Austria alla triplice alleanza. Avversò quasi sempre la Francia, contro la quale rinforzò l'esercito e la marina.

I suoi governi si distinsero per importanti riforme sociali (come il codice Zanardelli che abolì la pena di morte e introdusse la libertà di sciopero) ma anche per la lotta agli anarchici e ai socialisti, i cui moti dei Fasci siciliani furono repressi con la legge marziale. In campo economico il suo quarto governo migliorò le condizioni del Paese. Crispi sostenne tuttavia una dispendiosa politica coloniale in Africa che, dopo alcuni successi, portò alla disfatta di Adua del 1896, evento che portò alla fine della sua carriera politica. Il suo avversario politico principale fu Giovanni Giolitti che lo sostituì alla guida del Paese.


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