Fulvio Muzi (L'Aquila, 17 gennaio 1915 – L'Aquila, 12 agosto 1984) è stato un pittore italiano.
Viene considerato uno degli esponenti più significativi del neorealismo pittorico italiano, di cui ne è particolare testimonianza il suo ultimo lavoro, il grande dipinto Murale realizzato nell'Aula Consiliare del Comune dell'Aquila, all'interno di Palazzo Margherita d'Austria, che fu inaugurato nel giugno 1984 in occasione del 40° della Liberazione della città dell'Aquila. È stato uno dei padri fondatori del "Gruppo artisti aquilani" che diedero vita alla Scuola Comunale d'Arte, poi Istituto Statale d'Arte, di cui sarà insegnante e vicepreside. Negli anni '60-'70 è stato consigliere comunale e membro della commissione urbanistica del Comune dell'Aquila.
Hanno detto di lui:
«Un artista esemplare come Fulvio Muzi che nel chiuso della provincia ha registrato nella sua opera, con la sensibilità di un sismografo che registra i terremoti più lontani, le vicende del realismo dal dopoguerra ad oggi»[1] (Giorgio De Marchis, “L'Espresso/colore”, Roma, 11 agosto 1968)
«Fulvio Muzi, nel suo genere, era di notevolissima statura. Per me, sicuramente meglio di Guttuso»[2] (Sandro Visca su vario.it, intervista a cura di Francesco Di Vincenzo)