Gaetano Capitano, detto Gae (Torino, 25 luglio 1965), è un paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano.
Diplomato in chitarra classica al Conservatorio 'Giuseppe Verdi' di Torino, inizia la sua carriera nel lontano 1985. Fresco di iscrizione SIAE comincia a lavorare come musicista e autore presso il G7 di Gualtiero Gatto, famoso studio della Torino di quegli anni, iniziando la sua carriera con i consigli dei maestri Silvano Borgatta (Phil Collins, Ivano Fossati, Stadio, Lucio Dalla, Renato Zero) e Roberto Puleo (Goblin, Gianni Togni, Riccardo Fogli, Angelo Branduardi).
Nel corso della sua carriera ha studiato e collaborato con maestri e professionisti quali: Mogol (Centro Europeo di Toscolano), Tony Bungaro, Danilo Ballo (Pooh, Céline Dion, Claudio Baglioni), Fabio Gurian (Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Subsonica), Andrea Amati (Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Emma Shaplin), Pasquale Maria Morgante (Lucio Dalla, Samuele Bersani, Pacifico, Massimo Ranieri). Ha scritto con Massimo Bizzarri, Daniele Dall’Omo, Maurizio Fabrizio, Gennaro Scuotto, Dario Arianti, Angelo Valsiglio, Angelo Anastasio, Gerardina Trovato, Gatto Panceri e Francesco Gazzè.
Nel febbraio 2013 collabora con il celebre Maestro Maurizio Fabrizio, autore di Almeno tu nell'universo di Mia Martini, I migliori anni della nostra vita di Renato Zero, Strano il mio destino di Giorgia, Un’emozione per sempre di Eros Ramazzotti.
Nel 2014 è autore del brano Il Dio delle piccole cose (con Max Gazzè e Francesco Gazzè)[1], del trio di cantautori romani Max Gazzè, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri, che fa parte dell'album Il padrone della festa, premiato Disco d’oro e Disco di Platino dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) e finalista del Premio Tenco 2015 come miglior album dell’anno[2].
Nel 2015 è ospite con Ron (Rosalino Cellamare), il Patron Stefano De Martino e Michele De Lucia alla Camera dei deputati di Montecitorio, Roma, in occasione della proclamazione del vincitore del Premio Parole liberate: oltre il muro del carcere[3].
Nel 2017 è Tabula Rasa il brano migliore del nuovo album di inediti Di questo parlo io di Ilaria Porceddu, nato durante una sessione di studio con Tony Bungaro[4].