Gallo-romani

Figure gallo-romane trovate a Ingelheim am Rhein

Il termine gallo-romano descrive la cultura romanizzata della Gallia sotto il dominio dell'Impero romano. Il fenomeno fu caratterizzato dall'adozione da parte dei Galli della morale e dello stile di vita romani, in un contesto unicamente gallico. La ben studiata fusione di culture in Gallia offre agli storici un modello con il quale confrontare e contrapporre gli sviluppi paralleli della romanizzazione in altre province romane meno studiate.

L'interpretatio romana offriva nomi romani per le divinità galliche come il dio fabbro Gobannus. Delle divinità celtiche solo la patrona dei cavalli Epona entrò nelle culture delle altre provincie romanizzate, oltre i confini della Gallia.

Le invasioni barbariche all'inizio del V secolo imposero alla cultura gallo-romana cambiamenti fondamentali nella politica, nella struttura economica, nell'organizzazione militare. L'insediamento gotico del 418 offrì una doppia lealtà, poiché l'autorità romana occidentale si disintegrò a Roma.

Nel VII secolo, la cultura gallo-romana persistette in particolare nelle aree della Gallia Narbonense; sviluppandosi successivamente in Occitania, Gallia Cisalpina, Orleanese e, in misura minore, in Aquitania. Il nord della Gallia, un tempo romanizzato, una volta occupato dai Franchi, si sviluppò invece nella cultura merovingia. La vita romana, centrata sugli eventi pubblici e le responsabilità culturali della vita urbana nella res publica, la vita talvolta lussuosa del sistema autosufficiente delle ville rurali, impiegò più tempo a crollare nelle regioni gallo-romane, dove i Visigoti in gran parte ereditarono lo stato nel 418. La lingua gallo-romana persisteva nel nord-est nella Silva Carbonaria che costituiva un'efficace barriera culturale con i Franchi a nord e ad est, e nel nordovest alla bassa valle della Loira, dove la cultura gallo-romana si interfacciava con la cultura franca in una città come Tours e nella persona di quel vescovo gallo-romano di fronte ai reali merovingi, Gregorio di Tours.

Basandosi sulla mutua intelligibilità, il linguista britannico David Dalby conta sette lingue discendenti dalla lingua gallo-romanza: vallone, francese, franco-provenzale, romancio, ladino, friulano e lombardo. Tuttavia, altre definizioni sono molto più ampie, comprendendo in vario modo le lingue retoromanze, le lingue occitano-romanze e gallo-italiche.


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