Garage rock | |
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Origini stilistiche | Rock & Roll Psychedelia Electric blues Rockabilly Rhythm and Blues Surf music Rock strumentale Beat Influenze minori: Hard rock Noise rock Funk rock Pop rock |
Origini culturali | Tardi anni cinquanta negli Stati Uniti e primi anni sessanta in Canada. |
Strumenti tipici | voce, pianoforte, chitarra elettrica, basso, batteria In alcuni casi: organo elettronico, tamburello, armonica |
Popolarità | È divenuto un genere popolare negli Stati Uniti e in Canada verso i metà anni sessanta, per poi diffondersi un po' in tutto il mondo. |
Sottogeneri | |
Frat rock | |
Generi derivati | |
Acid Rock - Proto-punk - Hard rock - Power pop - Punk rock - Psychobilly - Heartland rock - Grunge - Punk blues - Garage punk - Pub rock - Post-punk revival - paisley underground - College rock - Glam rock |
Il garage rock, (anche noto come sixties punk, garage punk o proto-punk[1] è un genere musicale nato verso la metà degli anni sessanta negli Stati Uniti e in Canada a seguito della British invasion quando, su ispirazione di gruppi beat o rock come Beatles e Rolling Stones, nacquero numerose formazioni amatoriali che generalmente suonavano nei garage della casa di uno dei membri.[2] Numerose band produssero quindi nuovi brani musicali che in alcuni casi raggiunsero anche notorietà nazionale e che di solito venivano trasmesse su stazioni radio AM locali o nazionali. Con l'avvento della psichedelia, un certo numero di questi gruppi ne assorbirono elementi tipici fino a quando, dal 1968, quando presero piede forme più sofisticate di musica rock, il garage rock scomparve dalle classifiche e il movimento entrò in una fase di declino. Sebbene generalmente associato all'America del Nord, altri paesi negli anni '60 svilupparono movimenti rock simili.
Lo stile è caratterizzato da strutture di accordi basici suonati su chitarre elettriche e altri strumenti, a volte distorti attraverso una fuzz box, nonché composti di testi e modo di cantare spesso poco sofisticati e occasionalmente aggressivi.
Durante gli anni '60, il garage rock non era riconosciuto come genere distinto e non aveva un nome specifico. Fu solo successivamente, dai primi anni '70, grazie anche alla raccolta Nuggets del 1972, che si incominciò a delineare come stile musicale. Tra il 1971 e il 1973 alcuni critici musicali iniziarono a identificare retroattivamente questa musica come un genere a se stante e per diversi anni lo definirono con il termine "punk rock", anticipandone l'uso che poi diverrà invece caratteristico del successivo movimento punk rock della seconda metà degli anni '70, che da quello fu fortemente influenzato. Il termine "garage rock" è entrato in uso all'inizio degli anni '80 divenendo infine quello definitivo per questo genere musicale.
Nella prima metà degli anni ottanta, il genere ispirò una seconda ondata di nuovi gruppi che riscoprirono la musica garage riproponendone nuove versioni di classici degli anni sessanta replicandone oltre che il sound anche il look. Più tardi si sviluppò un sottogenere di garage più duro e più contemporaneo, che combinava al garage rock delle origini il punk rock moderno, unitamente ad altre influenze, a volte usando l'etichetta garage punk originariamente e in altro modo associata con le band del garage degli anni '60.[3] Negli anni 2000, emerse poi un'ondata di band influenzate da garage e associate al post-punk revival, che raggiunsero anche il successo commerciale.