Garrincha | |||||||||||||||||||||||||
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Garrincha in nazionale nel 1962 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Brasile | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 171[1] cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 72[1] kg | ||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Ala Destra | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º gennaio 1973 | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||
Manoel Francisco dos Santos, meglio noto come Garrincha ([ɡaˈʁĩʃɐ][2]) o Mané Garrincha[3] (Magé, 28 ottobre[4] 1933 – Rio de Janeiro, 20 gennaio 1983), è stato un calciatore brasiliano, di ruolo attaccante. Ala destra, fu ricordato specialmente per la sua militanza col Botafogo e la Selezione nazionale del suo Paese.
Considerato uno dei più forti giocatori della storia del calcio,[5][6][7] viene ritenuto uno dei più grandi dribblatori di tutti i tempi[7][8] nonché da molti come il miglior interprete del suo ruolo.[7][9][10][11][12][13] Occupa la 20ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[5] e l'8ª posizione nell'omonima lista stilata dall'IFFHS.[6] Sempre quest'ultima rivista lo ha inserito inoltre alla 4ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori sudamericani del XX secolo, dietro ai soli Pelé, Maradona e Di Stefano.[14] Spesso visto come il miglior calciatore brasiliano di sempre dopo Pelé,[15] è il terzo maggior cannoniere della storia del Botafogo.[16]
Partecipò a tre edizioni dei Campionati mondiali di calcio: Svezia 1958, Cile 1962 e Inghilterra 1966, vincendo le prime due. Raggiunse l'apice della sua carriera proprio nel 1962 dopo la vittoria con la nazionale del Mondiale del 1962, dove vinse il titolo di capocannoniere insieme ad altri 5 giocatori. Inoltre, sebbene non poté mai entrare nelle graduatorie del Pallone d'oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei, nel 2016 la rivista francese France Football, in occasione del 60º anniversario del premio, pubblicò una lista rivisitata dei vincitori nominati prima del 1995 nella quale Garrincha viene ritenuto proprio in quell'anno il vincitore dell'edizione.[17] La seconda parte della sua carriera, che convenzionalmente può dirsi iniziata nel 1966, anno in cui lasciò il Botafogo, fu costellata da continui cambi di squadra e da partecipazioni occasionali con diversi club, professionistici e non.
Garrincha fu afflitto da diversi difetti congeniti: un leggero strabismo, la spina dorsale deformata, uno sbilanciamento del bacino, sei centimetri di differenza in lunghezza tra le gambe; il ginocchio destro fu affetto da valgismo mentre il sinistro da varismo[3][18], nonostante un intervento chirurgico correttivo[19]. Per via di tale malformazione — secondo alcune fonti dovuta alla poliomielite[20][21] o alla malnutrizione[10] — i medici lo dichiararono invalido[22] e gli sconsigliarono di praticare il calcio[19].
Il soprannome Garrincha gli fu attribuito da una sorella perché il suo aspetto minuto le ricordava quello di un'omonima specie di uccelli che egli era solito cacciare da bambino, i quali saltellano sul terreno alla ricerca di cibo. Manè gli rimase come diminutivo del suo nome e, in portoghese, criniera, per i suoi capelli molto folti. Quando Garrincha cominciò a praticare il calcio il soprannome avrebbe mutato accezione, ben attagliandosi alla particolare andatura dovuta all'handicap fisico che veniva evidenziata durante le corse effettuate sul campo da gioco[18], simile a quella di un uccellino che saltella. Fu anche noto come L'angelo dalle gambe storte, Il Chaplin del calcio e Alegria do povo (Gioia del popolo)[19].
Oltre che dai successi sportivi, la sua vita fu caratterizzata dalla distruttiva passione per gli alcolici e le donne. Morì prematuramente a 49 anni per le conseguenze di una cirrosi epatica[19] e di un edema polmonare[23] in condizioni di indigenza e degrado.
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