George Junius Stinney Jr. (Alcolu, 21 ottobre 1929 – Columbia, 16 giugno 1944) è stato un ragazzo ingiustamente condannato a morte dallo Stato della Carolina del Sud nel 1944 per l'omicidio di due ragazze, all'età di 14 anni. Venne dichiarato innocente 70 anni dopo la sua morte.
Stinney è la più giovane persona condannata a morte nel Novecento negli Stati Uniti.[1][2] Venne dichiarato colpevole a seguito di una camera di consiglio durata meno di dieci minuti, nel corso di un processo durato un solo giorno, da una giuria di soli bianchi[3] per omicidio di primo grado di due bambine bianche: Betty June Binnicker, di 11 anni, e Mary Emma Thames, di 7 anni. Dopo essere stato arrestato, Stinney avrebbe confessato il crimine.[4][5] Non vi è tuttavia alcuna registrazione scritta della sua confessione oltre alle note fornite da un investigatore,[6] e non è nota alcuna trascrizione del breve processo. Gli venne negato l'appello e fu giustiziato con la sedia elettrica.
La condanna e l'esecuzione di un minore furono ampiamente criticate e la questione della sua colpevolezza, la validità della sua confessione e del processo giudiziario che portò alla sua esecuzione vennero messi in discussione.[7]
Un gruppo di avvocati e attivisti indagò sul caso Stinney a nome della sua famiglia. Nel 2013 la famiglia presentò una petizione per un nuovo processo. Il 17 dicembre 2014 la sua condanna venne annullata poiché il giudice della corte di circuito stabilì che non gli era stato concesso un processo equo e la giudice Mullins dichiarò che la sua confessione venne probabilmente estorta. Non ebbe infatti avvocati efficaci e i suoi diritti stabiliti nel VI emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America furono ignorati.[8][9] La sentenza osservò che, mentre Stinney poteva in realtà aver commesso il crimine, l'accusa e il processo erano fondamentalmente viziati.[6] Il giudice Mullen decretò che la sua confessione sarebbe stata probabilmente estorta ed era quindi inammissibile come prova. Il giudice stabilì inoltre che l'esecuzione di un quattordicenne costituiva "una punizione crudele e inusuale" e quindi proibita ai sensi dell'VIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America.[10]
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