Giasone Tomassucci (Arrone, 8 novembre 1896 – Roma, 6 settembre 1976) è stato un liutaio italiano.[1] È ricordato come uno dei principali liutai del Novecento operanti in Lazio.[2] Consigliere e membro del Collegio Peritale dell'ANLAI, è ben noto ai liutologi, collezionisti, e virtuosi di fama internazionale per la meticolosa precisione, in tutti i particolari, dei suoi strumenti nuovi; per la sua competenza nella correzione e "messa a punto" di strumenti riottosi; per la quasi miracolosa perizia nell'eseguire difficoltosi lavori di restauro, in cui eccelle per gli invisibili innesti lignei e i perfetti, irriconoscibili ritocchi di vernice per i quali è un vero specialista"[3]. Costruì, oltre a liuteria ad arco di notevole fattura (su modelli Amati e Stradivari, successivamente su modello proprio), anche strumenti a pizzico e a fiato; tuttavia la sua produzione di strumenti fu limitata, poiché si dedicò principalmente al restauro, riparazione e messa a punto dei numerosissimi strumenti che venivano affidati alle sue cure. Fu autore di uno stimabile studio sulle gomme, resine e solventi.[4][5].
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